Recensione - “Andiamo a vedere il giorno”
“Andiamo a
vedere il giorno”
Editore:
Sperling&Kupfer
Collana:
Pandora
Pagine: 196
Prezzo:
euro 16,90
Data di
uscita: 6 novembre 2018
Ogni volta
che vengo a sapere dell’uscita di un nuovo libro di Sara Rattaro, faccio il
conto alla rovescia perché non vedo l’ora di leggerlo ed è assolutamente un
momento di grande gioia.
Anche per
questo suo nuovo lavoro è stato così, ma dopo il suo precedente libro, che ho
letto con immenso trasporto ed ho trovato stupendo, avevo il timore di accostarmi
ad “Andiamo a vedere il giorno”. Ma l’autrice, non so come faccia, riesce
sempre a meravigliarmi, a sorprendermi con i suoi romanzi, infatti l’ho
letteralmente divorato in un giorno e solo quando mancavano un paio di
capitoli, ho deciso di fermarmi un’ora perché non volevo che finisse. Questo
suo libro è il sequel di “Non volare via” che ha venduto oltre 500.000 copie…
“Raramente
sappiamo dove siamo diretti, quasi mai prevediamo quello che accadrà, ma a
volte ci ritroviamo felici per qualcosa di inatteso. E’ la vita.”
Questo
passaggio, secondo me meraviglioso, si trova nell’aletta del nuovo romanzo e
già qui il mio cuore ha cominciato a battere forte e la voglia di iniziare la
lettura aumentava sempre di più. Non ho atteso un secondo ancora e mi sono
addentrato nella nuova emozionante storia.
Ritroviamo
quindi i vari personaggi che ci tennero compagnia con “Non volare via” e
torniamo a seguire le loro nuove appassionanti vicende. Anche questa volta si
percepiscono i forti sentimenti, le sensazioni che provano e le difficoltà a
cui devono far fronte. Uno dei temi che viene affrontato è il tradimento, ma
Sara Rattaro mi ha sorpreso piacevolmente per il modo umano con cui lo ha
trattato. Senza tanti giri di parole, senza accusare nessuno, ma semplicemente
ci fa riflettere con passaggi davvero molto intensi e profondi. Ecco ho
ritrovato la profondità delle parole che mi sono sempre piaciute nei suoi
libri, l'autrice ha infatti questa grande capacità di farci entrare nelle storie e di
coinvolgerci anche emotivamente in modo costruttivo. La storia, che ha al
centro una famiglia e le loro vicissitudini che li porterà a fare luce e
chiarezza circa determinate situazioni, scorre molto bene, con colpi di
scena, momenti di riflessione, gioie e dolori. Tutto è narrato in modo
avvincente, sincero e corretto, le parole sono curate e spesso arrivano dritte
al cuore del lettore.
Anche
questa volte sono stato inghiottito dal romanzo, mi sono estraniato dal resto
del mondo: i libri di Sara Rattaro, hanno questa capacità, questa potenza.
Vi invito a
leggere “Non volare via” e subito dopo questo incantevole ed appassionante
“Andiamo a vedere il giorno”, non ne rimarrete delusi, ve lo posso garantire.
I passaggi
che meriterebbero di essere citati sono moltissimi, quindi vi invito davvero a
leggere questo libro. Qui sotto ve ne propongo uno:
“Essere
pazienti è un’arte. Rimandare le reazioni, controllare la propria spinta
emotiva, non lasciarsi prendere dall’ansia non sono imprese titaniche, ma solo
modi di gestire la propria vita. Perché saper attendere è, più che altro, una
scelta.”
Trama
Una figlia,
una madre, un viaggio on the road. Una famiglia che sa ritrovarsi. Un gesto di
perdono che vale più di mille parole. Alice è stata una figlia modello e una
perfetta sorella maggiore, quella che in famiglia cercava di tenere insieme
tutti i pezzi mentre il padre stava per abbandonarli, quella che per prima ha
trovato il modo di comunicare con il fratellino, nato privo di udito, e di
farlo sentire «normale». Ha pensato agli altri prima che a se stessa, ha
seguito le regole prima che il cuore e adesso, di fronte a una passione che ha
scardinato tutti i suoi schemi e le sue certezze, si ritrova a mentire,
tradire, fuggire. Ma sua madre, Sandra, non ha alcuna intenzione di lasciarla
sola. Su quel volo per Parigi c'è anche lei, e insieme iniziano un viaggio che
è un guardarsi negli occhi e affrontare tutti i non detti, a partire da quel
vuoto che ha rischiato di inghiottire la loro famiglia tanti anni prima. Alice
si illude che, ritrovando la persona che si era insinuata nelle crepe della
loro fragilità, possa dare una risposta a tutti i perché che si porta dentro,
magari capire ciò che sta accadendo a lei ora, vendicare il passato e punire se
stessa. Le occorreranno chilometri e scoperte inattese, tuttavia, per
comprendere che non è da quella ricerca che può trovare conforto. Perché una
sola è la verità: la perfezione non esiste, solo l'amore conta, solo l'amore
resta. E la sua famiglia, così complicata, così imperfetta, saprà dimostrarle
ancora una volta il suo senso più profondo: essere presente, sempre e a ogni
costo. Per continuare insieme il cammino, qualunque sia la destinazione.
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