Recensione - “New York 1941. Forse”
Di Luca
Giribone
Editore:
Europa Edizioni
Collana:
Edificare universi
Pagine: 144
Prezzo:
euro 9,50
Data di
uscita: 30 dicembre 2016
Non è un
libro facile, la lettura vi metterà, ogni tanto, alla prova perché è una storia
parecchio intensa e psicologica oltre ad essere assai particolare, forse non è per
tutti. C’è molta azione, crea curiosità, pathos e ogni tanto sconvolge. Durante
la lettura resterete spaesati, almeno a me è capitato ciò, mi ha preso molto e
mi ha fatto spesso riflettere. E’ un genere diverso, assolutamente non il
solito noir, ma altro ancora, è come un particolare viaggio. Forse. E’ scritto in modo preciso, diretto e molto
originale, infatti non troverete nulla di scontato o di banale, ma anzi verrete
coinvolti parecchio con la testa per immedesimarvi e cercare di capire, di
scoprire che cosa accadrà nei capitoli successivi. Un libro che tiene ben viva
la nostra attenzione e la nostra curiosità e forse anche per questo non è una lettura, secondo me, che va fatta prima di dormire. Un scrittura che riesce a provocare
tutto ciò dimostra, a mio avviso, la bravura dell’autore. Non spaventatevi se a
tratti vi bloccherete, a me per esempio è successo, magari voi sarete più bravi
e divoretete le pagine una dopo l’altra senza problemi. Io ho preferito
fermarmi, ogni tanto, a riflettere, a pormi delle domande.
Il
protagonista Frank Logan è uno tremendamente forte con un carattere a tratti
rigido e con una intensa forza di volontà, tenace ed inoltre non si
lascia spaventare davanti a nulla (o quasi) e dimostra un immenso coraggio
anche nelle situazioni più difficili o nei momenti in cui deve prendere le
decisioni. Ma troverete anche dei passaggi, secondo me, introspettivi su cui
riflettere e sui quali cercare di dare una spiegazione, di provare a capire.
Non sempre sarà facile trovare le risposte giuste. Forse neppure ci saranno. L’altro personaggio che lo
affianca durante la storia è Dorothy, la sua compagna, e vivranno le loro
vicissitudini di coppia. Inoltre con Jim
Ross il terzo personaggio importante ed anche lui ben delineato e significativo, si
verrà coinvolti sempre di più e si assisterà ad un finale spettacolare.
I colpi di
scena sono diversi e movimenteranno molto tutta la storia dando vita ad un
ritmo a volte frenetico, intenso ed assai coinvolgente che ogni tanto toglie il
respiro specialmente in alcuni passaggi. Alla fine del libro, chiudendolo, si
torna a respirare normalmente e a porsi diverse domande, a riflettere parecchio,
infatti c’è in particolare un interrogativo che ci si pone… Sicuramente è una
storia, che una volta terminata, lascia molto al suo lettore: domande,
curiosità, riflessioni a partire dalla stessa parola presente nel titolo
“forse”.
Infine vi
riporto un passaggio
“Primo.
L’indagine stava colpendo nel segno.
Secondo.
Frank si trovava a un passo dal più grande scoop della sua carriera.
Terzo. I
nomi coinvolti erano ingombranti
Quarto. Come
spesso capita in casi come questi casi, qualcuno si stava preparando a
ucciderlo.”
Trama
"New
York 1941. Forse" non è un libro. È un viaggio attraverso lo specchio che
inganna il lettore, conducendolo lungo una spirale fatta di suspense e continui
colpi di scena, fino a una verità sconcertante. In apparenza, Frank Logan è un
giornalista di denuncia che sta conducendo la sua indagine più complessa e
pericolosa, all'indirizzo dell'uomo più potente di New York, sindaco e
probabile futuro presidente degli Stati Uniti. Lo fa con l'aiuto della sua
compagna Dorothy e del detective Jim Ross, il suo migliore amico. Un romanzo
noir, sapientemente hard boiled, parrebbe al lettore. Ma qualcosa non va,
qualcosa di oscuro, inquietante, terribile. Tutto parte dagli interrogativi.
Perché il passato dei protagonisti sembra essere legato da un comune tratto di
avvenimenti tragici? Come mai i ricordi di ognuno dei personaggi mostrano delle
inspiegabili lacune? Dove sono finiti i momenti più rilevanti del passato di
Frank, Dorothy, Jim, come a dire che in questo romanzo nulla è mai come sembra?
Il lettore si troverà a seguire la vicenda improvvisamente in più direzioni,
fino al momento in cui non sarà più in grado di orientarsi, né di staccare lo
sguardo dalla storia, fino all'ultima, attesissima pagina. Come si chiamava tua
madre, Frank?
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