Recensione - “Poker”
“Poker”
Di Stefano
Graiff
Editore: Lettere Animate
Editore: Lettere Animate
Pagine: 234
Prezzo:
euro 14,00
Data di
uscita: 13 aprile 2018
Quello di
cui vi parlo è un thriller particolare, con elementi distopici e psicologici, che si muove su varie corsie, infatti se da
una parte troviamo il protagonista Max, una persona molto forte, a tratti
arrogante, che si mette in gioco con tutto se stesso in una interminabile,
difficile e pericolosissima partita a poker, dall’altra viviamo una storia al
passato che ha come protagonista Mary (ed è proprio lei la motivazione della
drammatica partita a poker) ed inoltre la storia del passato di Max.
Ammetto che ho trovato ogni tanto un po’ di difficoltà nella lettura perché ad ogni nuovo capitolo bisognava inquadrare immediatamente a quale periodo temporale l’autore si stesse riferendo (forse se avesse aggiunto per esempio anche una data oltre al titolo del capitolo mi avrebbe facilitato), ma una volta che si ritorna in carreggiata si procede col ritmo coinvolgente e adrenalinico.
Ammetto che ho trovato ogni tanto un po’ di difficoltà nella lettura perché ad ogni nuovo capitolo bisognava inquadrare immediatamente a quale periodo temporale l’autore si stesse riferendo (forse se avesse aggiunto per esempio anche una data oltre al titolo del capitolo mi avrebbe facilitato), ma una volta che si ritorna in carreggiata si procede col ritmo coinvolgente e adrenalinico.
La parte
che tratta la partita a Poker appassionerà specialmente gli amanti di questo
gioco perché ogni tanto risulta essere un po’ tecnica in alcuni passaggi e
quindi per chi è nuovo come me deve imparare nuovi nomi e risulta, perciò,
istruttivo.
La scrittura
di Stefano Graiff è a volte un fiume in piena, scorrevole ed avvincente, che ci
toglie il respiro e ci provoca dei sussulti con alcuni colpi di scena (forse ne
avrei preferiti qualcuno in più)
Ho trovato
molto interessanti i due protagonisti, ben descritti e davvero stimolanti a
livello psicologico. Un thriller ben confezionato, con termini usati nel modo
giusto e preciso, con dettagli che dimostrano la cura e la voglia di portare il
lettore a conoscenza anche di un argomento che non tutti conoscono, come il
Poker, qui dalle tinte nere che rende il tutto molto avvincente e pericoloso
sia per i chi partecipa alla partita, sia per noi che leggiamo perché ogni
tanto abbiamo dei sussulti, specialmente quando tengono in mano la pistola o in
alcuni momenti di particolare tensione del gioco.
Inoltre ho
notato un’atmosfera cupa e misteriosa, ma molto interessante nei capitoli in
cui entra in scena Mary con la singolare storia che la riguarda.
La
terminologia usata è ogni tanto un po’ forte, ma fa parte della storia che è anch’essa
molto particolare e le regala autenticità.
Un thriller
che mi sento di consigliare agli appassionati del genere, a chi ama giocare a
poker, (tenendo però presente che è anche abbastanza psicologico), ma non a chi
è particolarmente ansioso.
Concludo
con un due passaggi:
“Per uscire
dal gioco in qualsiasi momento è semplice: basta puntarsi la pistola alla tempia e premere il grilletto….”
“Il poker è psicologia, è annientare l’avversario emotivamente prima che fisicamente, affidarsi solo alla fortuna sarebbe un suicidio….”
Trama
In una
Trento velatamente corrotta si snoda una crudele partita con la vita, giocata
ora a carte scoperte ora con il fiato sospeso per il terrore di un
"bang". Rinchiuso in una fabbrica abbandonata, sotto l'occhio
libidinoso di telecamere spia, Max sta giocando una drammatica partita di
poker: texas hold 'em; le pistole sul tavolo, proiettili come fiche pronti a
essere messi sul piatto. Qui Max invoca il passato, una finestra sull'infanzia
in orfanotrofio e sugli eventi che lo hanno portato a giocarsi la vita. E poi
Mary, vivace e sfrontata da bambina, ora è una donna fredda, distaccata,
indifferente. Nasce così un bisogno irrefrenabile di rivederla, di capire cosa
le sia successo, eppure tutti non fanno altro che convincerlo a lasciarla stare
anche perfetti sconosciuti che si intromettono nelle sue scelte. Perché? In
un'ambientazione al limite della distopia, corruzione e disperazione si
contendono il privilegio della vittoria e in questo miserabile scontro sarà
l'istinto a decidere quale sentiero imboccare.
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