Recensione - "L’invitato”

"L’invitato”
Di Massimiliano Alberti
Editore: Infinito Edizioni
Pagine: 218
Prezzo: euro 14,00
Data di uscita: 18 gennaio 2018

Un libro particolare a partire dalla copertina che cattura l’attenzione e che ci dà una dritta su cosa troveremo all’interno. Tre amici sono i protagonisti principali, Leo, Kevin e Tom, che si ritrovano ed alimentano tutta la storia ricca di azione, di vicende ed eccessi più o meno coloriti ed in cui si parla anche di sentimenti di vario genere dall’amicizia, all’amore grazie anche ai vari personaggi che compaiono capitolo dopo capitolo, tra cui una ragazza che fa perdere la testa a Leo, rendendolo così anche vulnerabile.
Quando si tratta di storie che riguardano i rapporti di amicizia sono sempre molto felice e mi attirano parecchio. Ne “L’invitato” questo genere di sentimento, ha i suoi alti e bassi anche a causa dei caratteri molto particolari dei protagonisti, specialmente Leo che sinceramente non è sempre molto simpatico. Il romanzo è interessante, insolito ed originale. Se due su tre, Kevin e Tom, si rivelano maturati, Leo invece è un ragazzo arrogante e con le idee ancora confuse che però devo ammettere che si mostra molto più vero rispetto agli due che ho trovato leggermente più costruiti. Nei suoi riguardi, almeno inizialmente, ho provato una forte avversione ed antipatia, ma ciò è dovuto comunque al suo modo di agire e di ragionare. Quando si innamora si ammorbidisce un po’ e diventa più piacevole.
Il libro è scorrevole, con un ritmo molto veloce ed una terminologia moderna e schietta, che prevede a volte anche un gergo che si usa tra amici ovviamente, inoltre tutta la storia è condita da una giusta dose di ironia che alleggerisce ogni tanto l’atmosfera che viene anche “colorata” dall’altra protagonista la “Pop Art” ed a volte si crea un ambiente giocoso e scherzoso specialmente tra i tre ragazzi.  Una scrittura che tiene viva l’attenzione ed invoglia a leggere pagina dopo pagina sia perché incuriosisce la storia e ci si chiede come procederà e che cosa accadrà ai tre protagonisti, sia perché ho trovato lo stile narrativo davvero molto singolare. Tutto è costruito nei dettagli e con grande precisione, almeno questa è la sensazione che ho avuto e cioè che Massimiliano Alberti abbia fatto un gran lavoro ad incastro come fosse un puzzle, in cui niente è fuori posto, tutto ha un suo significato. Si affronta il tema dell’amicizia, dell’amore e dei sentimenti a 360 gradi. Si sorride ed a volte ci si commuove, infatti ci sono passaggi più ironici che si alternano ogni tanto con quelli più seri e che regalano attimi di riflessione. Se alcune azioni e scelte dei protagonisti possono essere, a mio avviso, discutibili, come pure il loro modo di considerare l’amicizia e di essere amici, si intuisce ogni tanto una certa dose di disagio, c’è comunque da apprezzare il modo in cui vengono descritti caratterialmente. Ho apprezzato un certo ammorbidimento  di Leo con il piccolo Jonas, grazie al quale il suo personaggio da antipatico ed insensibile, acquista un po’ di umanità e tenerezza, riuscendo così a farsi perdonare in parte il suo comportamento precedente.

“L’amicizia, come l’amore, non si sceglie bensì accade. Pertanto, caro mio, pur non avendoti scelto, mi manchi. Tu potresti lavorare per la mia galleria scrivendo recensioni sulla Pop Art”.
P.s. Ho scritto pure a Kevin, tutto pronto.”

Trama
Tre amici, quelli di sempre. Leo, Kevin e Tom. Dopo anni di scorribande nella sonnolenta Trieste, la loro città, si separano per poi ritrovarsi a Vienna. Qui è Tom a convocare Leo - vero protagonista del libro - e Kevin, per coinvolgerli nel progetto di una galleria dedicata alla Pop Art. Ma, in un susseguirsi di colpi di scena e di innamoramenti, tra alcol, eccessi e grame figure, sempre sul filo dell'autoironia, devono via via fare i conti con le loro differenze caratteriali e con una stridente diversità di aspettative. Un disilluso affresco della nostra società in una Vienna che fa da cornice classica a uno stile... del tutto Pop.

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