Intervista alll'autore: Chiara Romanello
Buongiorno
lettrici e lettori,
dopo la
pausa natalizia tornano le interviste agli autori e iniziamo questo 2018 con
Chiara Romanello che ha gentilmente accettato di rispondere alle mie domande.
Gustatevi le sue interessanti risposte e vi segnalo che nella sezione “Recensioni” del mio blog
trovate quella dedicata al suo bel libro “Il ristorante sul mare” che vi invito
a leggere (sia la recensione sia il libro 😉 )
Chiara
Romanello è nata a Genova nel 1987. Ha abitato in
Liguria tredici anni per poi trasferirsi in Piemonte. Nel 2010 si è laureata in
“Psicologia dello sviluppo e dell’educazione” all’università di Torino e nello
stesso anno è entrata nel commercio aprendo una piccola attività di
ristorazione. Attualmente è mamma a tempo pieno e si dedica a quella che è la
sua più grande passione da quando era bambina: la scrittura. Dopo aver partecipato
a diversi concorsi con alcune fiabe per bambini, esordisce nel mondo dell’editoria
con il suo primo romanzo “Il ristorante sul mare”.
1 – Parto
dalla copertina che trovo stupenda: mi racconti come è nata la decisione che
fosse proprio questa e come l’hai scelta?
Volevo
trovare un’immagine colorata che attirasse l’attenzione e, allo stesso tempo,
rimandasse al titolo del romanzo. Dato che la trama si svolge nel passato, ho
preferito cercare un dipinto, piuttosto che una fotografia, perché credo che
sia più romantico e più adatto alla storia. Dopo aver visto diversi quadri,
questo mi ha colpita in modo particolare, perché ho subito immaginato i
protagonisti del libro seduti a quel tavolo: era perfetto!
2 – Quando
e come è nata la tua passione per la scrittura?
La mia
passione per la scrittura nasce molti anni addietro, quando ero solo una
bambina, forse dalla prima volta che ho preso una penna in mano. Per scrivere i
temi alle elementari, io e i miei compagni, avevamo due righe da cui partire a
creare una storia e io ho sempre avuto molta fantasia e un’ inclinazione innata
per la scrittura, tanto che la mia maestra di Italiano, leggeva i miei racconti
nelle classi dei bambini più grandi. Credo che la passione per la scrittura sia
nata con me, il giorno in cui sono venuta al mondo.
3 – Prima
di scrivere so che avevi una attività di ristorazione: è un’altra tua passione?
Diciamo che
mi piace molto cucinare, ma mi sono ritrovata nel mondo della ristorazione per
puro caso, dopo essermi laureata in psicologia quello stesso anno. Devo
ammettere che se tornassi indietro non ripeterei l’esperienza: di questi tempi,
gestire un’attività è davvero molto dura.
4 – Se ce
ne sono state, che difficoltà hai incontrato durante la stesura del libro?
Diciamo che
la difficoltà maggiore è stata quella di non svelare il “segreto” fino alla
fine del libro. In molte occasioni ho dovuto ponderare bene le parole da
utilizzare per non dare troppi indizi e per non svelare tutto prima del dovuto.
5 – La storia
come è nata ci puoi raccontare qualcosa ?
Rispondere
a questa domanda è molto difficile perché, in realtà, c’è davvero poco da
raccontare. L’idea mi è venuta in una notte di insonnia, di cui soffro spesso,
come un lampo di genio. Non c’è stato alcun avvenimento particolare e nemmeno
qualcosa a cui mi sono ispirata. Ho subito avuto in mente tutta la storia in
termini generali e poi, pian piano, scrivendo, si è sviluppata con personaggi e
dialoghi.
6 – Molto
interessanti sono le figure femminili che secondo me sono un passo avanti rispetto a
quelle maschili: è stata una tua scelta ?
I
personaggi femminili hanno davvero molte sfaccettature in termini di profondità
emotiva e di complessità caratteriale. D’altronde si dice che capire le donne è
impossibile. Volevo rendere questi personaggi più veritieri possibili, volevo
che avessero delle personalità ben definite, caratterizzate non solo da pregi e
virtù, ma anche da debolezze, difetti e capricci. Non solo spiccano nel
racconto come i personaggi di maggiore importanza, ma confrontati con i
personaggi maschili, si distaccano da questi proprio per la forza dei loro
sentimenti e delle loro emozioni; per la loro sensibilità e delicatezza.
Comunque, la verità, è che non si è trattata di una vera e propria scelta,
diciamo che i caratteri di ognuno si sono delineati durante la stesura.
7 – Quali
sono i tuoi autori e i tuoi libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Sono una
fan sfegatata di Harry Potter. Ho letto tutti i libri della saga almeno cinque
volte. Il fantasy è un genere che mi piace, ho letto anche “Il signore degli
anelli”. Mi piacciono i misteri di Dan Brown e gli intrecci dei personaggi
nella trilogia di Kingsbridge di Ken Follett. Amo i romanzi che narrano le
vicende dei Tudor di Philippa Gregory e i racconti sull’antico Egitto di Wilbur
Smith. Insomma, diciamo che spazio molto da un genere all’altro
8 – C’è uno
scrittore o scrittrice a cui ti ispiri?
Non mi sono
mai volutamente ispirata a nessuno, ma sicuramente sono stata inconsciamente
influenzata dai libri che ho letto e che mi sono piaciuti. In fondo capita a
tutti di restare favorevolmente colpiti da qualcosa, che sia un libro o un
film. Se dovessi indicare uno scrittore a cui mi sento particolarmente vicina,
citerei Carlos Ruiz Zafòn.
9 – Ci puoi
raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Quando ho
scritto il romanzo, uno dei personaggi (Luca) non portava un papillon rosso,
bensì un cappello a cilindro; successivamente è stato modificato perché insieme
ai miei collaboratori della casa editrice ( la Lar editore) abbiamo ritenuto
fosse un elemento anacronistico. Probabilmente sarebbe stato troppo strano, nel
1990, vedere un uomo andare in giro con un cappello a cilindro. Volevo che
fosse comunque qualcosa che desse un colpo d’occhio, una caratteristica
distintiva del personaggio, così ho pensato che un papillon rosso fosse
qualcosa di immediatamente evidente e riconoscitivo.
10 – In che
momento della giornata preferisci scrivere e lo fai su carta o al pc? Hai un
luogo preferito dove scrivi?
Scrivo in
ogni momento libero, a volte mi sveglio, faccio colazione e mi metto subito a
lavoro. Scrivo con il pc perché lo trovo decisamente più comodo e veloce e, di
solito, lo faccio sul divano in cucina: credo che non ci sia un luogo migliore
dove poter riflettere e concentrarsi
11 –
Sperando in un altro tuo libro, ti chiedo che progetti hai per il futuro?
Sicuramente
ci sarà un altro libro, anzi più di uno dato che in questo momento sto
lavorando al quarto. Il mio progetto maggiore è, ovviamente, vivere di
scrittura; poter dire di essere una scrittrice di professione. Non ho grandi
ambizioni, non mi interessano fama e denaro, solo poter fare ciò che mi piace e
riuscire a mantenermi con questo lavoro. La soddisfazione maggiore che ho avuto
fino a questo momento, è stata la consapevolezza di aver fatto emozionare chi
ha letto il romanzo e credo che questa sia la principale motivazione che mi
spinge a scrivere: coinvolgere i lettori. Spero che saranno proprio i lettori,
grazie al passaparola, ad aiutarmi a realizzare questo mio sogno.
12 – Infine
una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro comprato o letto?
Il canto di
Natale di Dickens. Una lettura che fa riflettere sul fatto che il denaro può
comprare tante cose, la maggior parte delle quali, inutili. Ti fa capire che
tutto ciò di cui si ha bisogno è a portata di cuore e, a volte, basta
un
sorriso e un animo allegro per cambiare la giornata di qualcuno.
Grazie mille del tempo che mi hai dedicato e delle tue risposte!
A presto !!!
Commenti
Posta un commento