Il libro del giorno - “Le assaggiatrici”
Ciao a
tutti e a tutte
Oggi vi
consiglio un libro che sembra essere davvero molto interessante. Infatti tutti
ne parlano positivamente ed incuriosito l’ho sfogliato in libreria. Leggendo
qualche pagina, in effetti, trovo che sia scritto bene e la storia merita di
essere letta.
Leggete qui sotto e fatemi sapere un vostro parerere !
“Le
assaggiatrici”
Editore:
Feltrinelli
Pagine: 285
Prezzo:
euro 17,00
Uscito l’11
gennaio 2018
Trama
“La prima
volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi
prossimi pasti è affamata. “Da anni avevamo fame e paura,” dice. Siamo
nell’autunno del 1943, a
Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di
Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima,
ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS
posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: “mangiate” dicono, e la fame ha
la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il
pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un’ora sotto
osservazione in caserma, cavie di cui le ss studiano le reazioni per accertarsi
che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato. Nell’ambiente chiuso di
quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci
giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti
e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la “berlinese”: è difficile
ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno.
Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più
carismatica. Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva un nuovo
comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un
clima di terrore, eppure – mentre su tutti, come una sorta di divinità che non
compare mai, incombe il Führer – fra lui e Rosa si crea un legame speciale,
inaudito.”
Con una
rara capacità di dare conto dell’ambiguità dell’animo umano, Rosella Postorino,
ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella
caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in
trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri
della giovinezza. Proprio come lei, i lettori si trovano in bilico sul crinale
della collusione con il Male, della colpa accidentale, protratta per l’istinto
antieroico di sopravvivenza.
Dal sito di
Feltrinelli:
Quarta di
copertina
Il mio
corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel
sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame... Fino a dove è lecito
spingersi per sopravvivere? A cosa affidarsi, a chi, se il boccone che ti nutre
potrebbe ucciderti, se colui che ha deciso di sacrificarti ti sta nello stesso
tempo salvando? La prima volta che entra nella stanza in cui consumerà i
prossimi pasti, Rosa Sauer è affamata. “Da anni avevamo fame e paura,” dice.
Con lei ci sono altre nove donne di Gross-Partsch, un villaggio vicino alla
Tana del Lupo, il quartier generale di Hitler nascosto nella foresta. È
l’autunno del ’43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai
bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul
fronte russo. Quando le SS ordinano: “Mangiate”, davanti al piatto traboccante
è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le
assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si
accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. Nell’ambiente
chiuso della mensa forzata, fra le giovani donne s’intrecciano alleanze,
amicizie e rivalità sotterranee. Per le altre Rosa è la straniera: le è
difficile ottenere benevolenza, eppure si sorprende a cercarla. Specialmente
con Elfriede, la ragazza che si mostra più ostile, la più carismatica. Poi,
nella primavera del ’44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un
clima di terrore. Mentre su tutti – come una sorta di divinità che non compare
mai – incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito. Rosella
Postorino non teme di addentrarsi nell’ambiguità delle pulsioni e delle
relazioni umane, per chiedersi che cosa significhi essere, e rimanere, umani.
Ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella
caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in
trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri
della giovinezza.
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