Recensione - “Estelle"


“Estelle. Storia di una principessa e di un suonatore di accordìon”
Di Massimo Piccolo 
Editore: Cuzzolin
Pagine: 86
Prezzo: euro 12,00
Data di uscita: 1 ottobre 2018

Questo di cui vi parlo è un libro breve, ma davvero grazioso con una protagonista deliziosa che a causa di una malattia non può uscire dal suo castello. Il suo premuroso padre (vedovo) si occupa di lei con immenso amore e con grandi attenzioni. Durante la narrazione fanno la loro discesa in scena anche i vari pretendenti che corteggiano la ragazza. A prima vista potrebbe sembrare una favoletta per i più piccoli, ma invece è, secondo me, una interessante e costruttiva storia che fa anche riflettere su vari aspetti della vita e sulle diverse ed importanti situazioni. Se da una parte c’è la sicurezza economica (cosa rara) e la tranquillità, dall’altra, invece, c’è la malattia che non permette alla protagonista di vivere del tutto la sua vita in modo completo e libero come le sue coetanee e come le comuni persone. Inoltre, se da una parte ci sono i corteggiatori tra cui scegliere, tra cui Juan un musicista povero, ma dal grande cuore, la cara Estelle prenderà la decisione giusta? Leggendo il libro, pagina, dopo pagina, si vive insieme a lei il suo percorso quotidiano, le sue avventure amorose e la sua vita resa complicata appunto dalla tremenda patologia che non le permette di esporsi ai raggi del sole e così il suo adorato e sfavillante castello diventa per lei una prigione. Arrendersi allo scorrere dei giorni oppure rischiare la sorte ed uscire (magari con le giuste precauzioni nel caso fosse possibile, anche se dubito) e godersi ogni tanto la vita all’aria aperta mettendo in pericolo però la sua vita?
Anche gli altri personaggi, che sono presenti il libro, hanno i loro problemi infatti, durante la lettura, seppur molto piacevole e scorrevole, ho percepito un filo di malinconia e di tristezza.
Meno di 100 pagine che si fanno leggere con curiosità ed interesse per un gradevole momento di svago. Una lettura che ci pone domande e ci fa ogni tanto riflettere. Adorabile la figura del padre che agisce e vive per la figlia, le organizza anche diverse feste per darle la possibilità di vedere gente nel castello e di non sentirsi sola, per regalarle momenti di svago e di divertimento, ma purtroppo tutto ciò non basta dato che Estelle è costretta a vivere, come reclusa, tra le quelle mura. Come procederà la sua vita? Quali decisioni prenderà? Nel libro di Massimo Piccolo troverete le risposte !!!

Concludo, questa volta,  con due passaggi che mi sono piaciuti particolarmente:

“Non restava adesso che aspettare i nove rintocchi del campanile. Il maestro Rodrigo de Penalosa aveva avuto istruzione che non appena la principessa si fosse avvicinata al principe prescelto questi, in un elegante inchino le avrebbe baciato la mano e in quel momento, e solo in quello, l’orchestra avrebbe dovuto iniziare una danza festosa al cui termine avrebbe avuto inizio la cerimonia”


“Vedi ragazzo, i demoni della nostra testa sono molto pigri. Fissato un ricordo lo lasciano lì, senza che prenda polvere, ragnatele o che la pittura sbiadisca. Almeno fino a quando non dovranno fare i conti con la realtà.”

Trama
Una trama intrisa di suggestioni classiche per poi ammantarsi, man mano, di atmosfere sempre più contemporanee, quasi fosse un film della Pixar o una serie della FOX, dove la magia e il fantastico diventano il modo migliore per poter raccontare, con stile seducente e ironico, le paure archetipe di un padre che, per il troppo amore, fa germogliare il male oscuro in sua figlia, fino alla forza dirompente e incontenibile della prima vera passione amorosa della ragazza che finirà, nel bene o nel male, col sovvertire ogni ordine precostituito. La principessa e futura regina Estelle, figlia del re Gustav IV e Alessaija, sembra aver ereditato dalla madre non solo la straordinaria grazia e bellezza, ma anche una terribile e, forse letale, avversione alla luce del sole. Vinto dalla paura, per l’amore incondizionato che prova per lei, il Re padre trasforma il castello, e l’immenso giardino, in un posto dove il sole non potrà affacciarsi in nessun modo, e, se la figlia sarà costretta a vivere tutta la vita esclusa dal mondo, farà in modo che tutto il mondo possa passare nel suo castello per allietare le continue feste organizzate per la sua bambina. E tutto sembra procedere secondo i suoi piani, fino a quando al castello, in occasione della giostra indetta per dare uno sposo alla sua unica figlia, non capiteranno il principe Ileardo di Hardangerfjord e Juan, un suonatore di accordìon.

Commenti

  1. Ciao Gabrio, grazie molte per la recensione :) Una domanda però, perché sei così convinto che Estelle sia davvero malata? E se non avesse alcune malattia?

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    1. Questo è un dubbio che mi è sorto durante la lettura, può essere infatti che non sia malata, ma sicuramente qualcosa in sè non la rende felice.

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