Recensione - “La memoria del corpo”

“La memoria del corpo”
Di Carlo Deffenu 
Editore: Alter Ego
Collana: Specchi
Pagine: 282
Prezzo: euro 14,00
Data di uscita 22 marzo 2018

Tra i libri che mi hanno lasciato senza parole per la potenza narrativa e per la struggente storia c’è proprio “La memoria del corpo” che ho divorato in poco tempo e che sicuramente rientrerà tra i miei libri preferiti di questo 2018. Una storia intensa, profonda e davvero molto bella che mi ha conquistato già dalle prime pagine, grazie anche alla scrittura scorrevole, poetica e commovente di Carlo Deffenu.
E’ la storia di una famiglia e dei personaggi che ruotano intorno ad essa. Parla di vita, di segreti, di futuro. Un romanzo che trasmette molto a chi lo legge e che affronta tematiche assai attuali ed importanti con estremo tatto e delicatezza, usando le parole maggiormente adatte.
Un libro penetrante ed incisivo che a tratti commuove e fa battere il cuore. L’amore e le preoccupazioni di una madre per il figlio sono al centro della storia che scorre come un fiume in piena, riuscendo a conquistare il lettore ed arrivando alla sua anima, facendolo riflettere, commuovere e ponendogli varie domande. A tratti i colpi di scena provocano un brivido lungo la schiena e regalano quell’ulteriore interesse per il libro e per gli avvenimenti che si susseguono senza sosta, senza mai annoiare, ma anzi invogliando il lettore a girare le pagine sempre più freneticamente.
La narrazione avviene su due piani narrativi, senza mai appesantire la lettura.
I personaggi sono realmente ben descritti e sia i vari pensieri, che i caratteri, si intuiscono con estrema facilità facendoci affezionare a loro. L’amore è sicuramente un ingrediente centrale de “La memoria del corpo” ed è presente sotto varie forme, tutte notevolmente importanti.
Un libro che lascia il segno nel lettore per la ricchezza dei sentimenti, la profondità delle scene narrate e descritte e per le varie decisioni che  i personaggi prendono, dimostrando a volte molta forza di volontà, molto carattere e determinazione. Essi, in alcuni casi, affrontano i fantasmi del passato, in altri fronteggiano la vita di petto, con grande coraggio e senza guardarsi indietro. Sicuramente madre e figlio sono due protagonisti da ammirare, che si apprezzano per il loro modo di agire, per la positività del messaggio che trasmettono, in particolare ho ammirato l’enorme generosità di cuore del figlio Sebastiano, la sua grande umanità ed il suo altruismo. Interessanti sono anche i percorsi di crescita interiore di diversi personaggi che popolano il romanzo, in particolare il padre, la madre ed appunto il figlio.

In conclusione vi riporto un passaggio, è stato difficoltoso sceglierlo perché molti meritano attenzione

“La vita continuò a rotolare per inerzia lungo un pendio scosceso che sembrava non avere mai fine: era questa la mia visione delle cose in quel preciso istante”

Trama
L'estate è alle porte e una donna di quarantasette anni sale su una corriera con uno zaino in spalla per raggiungere un paese che non conosce. Porta con sé un quaderno dove ha raccontato la storia del figlio Sebastiano. Il memoriale parte da una fredda mattina del 1992, quando Sebastiano le rivela di essere gay, e termina nella primavera del 2011, quando il figlio scompare. In mezzo c'è tutta una vita: l'impegno politico e sociale di Sebastiano, il suo lavoro in radio, l'amore per Filippo, il G8 di Genova, il trasferimento a Cagliari, la stesura di un libro. E parallelamente c'è la storia di Elsa: la crisi del suo matrimonio, l'arrivo di un amore violento e carnale, i sensi di colpa, la fuga, l'annientamento e la dolorosa resurrezione dopo un momento difficile. "La memoria del corpo" è un romanzo intenso, avvolgente e carnale, con più piani narrativi, dalla forma diaristica alla narrazione tradizionale. Come nelle migliori tragedie greche, Carlo Deffenu ci conduce negli abissi dell'anima, seguendo le memorie incise sulla pelle, e soprattutto in quegli occhi "pieni di parole, che chiedono a gran voce qualcosa".

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