Intervista all'autore : Massimiliano Alberti
Ciao a
tutti voi
Massimiliano
Alberti è lo scrittore che questa settimana risponde alle domande
dell’intervista
Il suo
libro è “L’invitato” del quale trovate la recensione pubblicata qui sul blog
Massimiliano
Alberti nasce a Trieste nel 1979,
in quel cantuccio di terra cosmopolita che ha fatto da
arena a molti artisti e scrittori di fama internazionale, come James Joyce,
Italo Svevo e Umberto Saba.
Non ancora
finito di terminare gli studi universitari, è assunto in una delle aziende più
importanti nel mondo del caffè. Il lavoro, però, lo porta a trascorrere molto
tempo via da casa, dove nei momenti di solitudine coltiva la passione per i
libri e la scrittura; l’amore per la sua azienda, rinomata per la continua
ricerca dell’eccellenza, influenza non di poco il suo futuro modus operandi. Se
il miglior espresso deriva da un’attenta selezione fatta chicco per chicco,
così lui studia altrettanto parola per parola.
Nipote
dello scultore Tristano Alberti, cresce fra i bozzetti, i quadri e le statue
del nonno. L’influenza artistica, dunque, lo incoraggia a prendere la penna fra
le dita sino a trasformare i suoi pensieri in uno scritto. E il 24 maggio 2017,
Infinito Edizioni accetta la sua proposta alla pubblicazione. L’invitato è il
suo romanzo d’esordio, alla cui scrittura ha dedicato anni della sua vita.
1 – Hai trovato difficoltà nella stesura del
libro e se sì quali?
Ma certo,
sino alle lacrime a volte quando non trovavo la parola giusta oppure perdevo il
filo logico dello svolgimento della trama.
2 – Un pregio ed un difetto di Leo?
E’ puro,
purtroppo dice quello che pensa.
3 – Mi descriveresti il tuo romanzo con tre
aggettivi?
Ironico,
melanconico, elegante.
4 – Come
mai hai scelto come tema la “Pop Art”?
Per due
motivi, il primo è perché non esistono, a memoria, romanzi di narrativa che
trattino questo tipo di espressione artistica. Il secondo motivo beh, è perché
trovo che il mio stile sia colorato come la Pop Art ma che rappresenti, al
tempo stesso, un ritorno allo stile classico o passato come i personaggi che in
genere la Pop rappresenta.
5 – Come è
avvenuta la scelta della copertina e non pensi che la figura di Marilyn Monroe
sia un pò inflazionata?
Credo che
il disegno più bello per un uomo sia il volto di una donna. Marilyn Monroe
potrà essere pure inflazionata nelle foto ma non nelle copertine dei libri,
questo perché ci vorrebbe una licenza che io ho ottenuto e che arriva
direttamente dalla Steve Kaufman Art Licensing LLC, perché è un suo quadro. E
poi, perché di questo quadro si parla nel romanzo…
6 – Come
reputi l’amicizia di Leo, Kevin e Tom?
Più vera di
tante altre, l’amicizia è una forma di amore con tutte le complesse difficoltà
che emergono dai sentimenti di ogni individuo. Non esiste l’amore perfetto e
non esiste l’amicizia perfetta: esiste il non poter fare a meno l’uno
dell’altro.
7 – Ci puoi
raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Questo
scritto nasceva come un messaggio, una lettera: poi è diventato un libro, il
destino ha voluto così.
8 – La
terminologia usata è a volte un po’ forte e magari non a tutti è gradita: che
ne pensi?
Se la terminologia di questo libro può
sembrare forte, mi domando cosa pensino di Bukowsky allora… La narrativa non si
giudica per la morale, ma per la bellezza del suo scritto, ad esempio dire le
cose sbagliate ma nella giusta maniera. Chi trova forte una terminologia in
narrativa, consiglio di leggere storielle di montagna o altre ciarlatanerie
ruffiane volute dai media per adulare i lettori, letteratura è altro.
9 – Quali
sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Mordecai
Richler nella “versione di Barney”, Nick Horby con “alta fedeltà”, F.S.
Fitzgerald nel “grande Gatsby”, Oscar Wilde “il ritratto di Doria Grey”, Erich
Segal con “The class”….
10 – Infine
una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Il bar
delle grandi speranze di J.R. Moehringer.
Grazie
delle tue risposte
A presto
Gabrio
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