Premio Strega 2018
Cari
lettori e lettrici,
anche quest’anno
è stato assegnato il tanto ambito e famoso "Premio Strega".
Infatti ieri, a Roma, verso le 23.00 (ovviamente le trasmissioni di libri vengono sempre
trasmesse purtroppo in orari scomodi) su Rai3 si è dato il via alle votazioni. In
gara per questo 2018 c’erano:
Marco
Balzano con “Io resto qui” , Einaudi
Sandra
Petrignani con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg”, Neri Pozza
Lia
Levi con “Questa sera è già domani”,
Edizioni E/O
Helena
Janeczek, con La ragazza con la Leica , Guanda
Carlo D’Amicis
con “Il gioco”, Mondadori
A vincere
è stata Helena Janeczek con 196 voti, al secondo posto Marco Balzano con 144
voti, seguono poi Sandra Petrignani con 101 voti, Carlo D’Amicis con 57 voti ed
al quinto posto troviamo Lia Levi con 55 voti.
Dopo 15
anni sale sul podio una donna (l’ultima era stata, Melania Mazzucco, nel 2003, con
“Vita”) e regala la prima vittoria alla casa editrice “Guanda” (del gruppo
editoriale Mauri Spagnol). Oltre al Premio Strega, ha vinto anche il “Premio
Bagutta” ed è stata finalista “Premio Campiello 2018”
Di Helena
Janeczek
Editore:
Guanda
Collana: Narratori
della Fenice
Pagine: 320
Prezzo:
euro 18,00
Data di
uscita: 7 settembre 2017 (10 edizioni)
Trama
Il 1°
agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. E il corteo
funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia.
Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima
fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare
la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla
seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza
di Capa: Ruth Cerf, l'amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a
Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del
ruolo di cavalier servente da quando l'irresistibile ragazza gli ha preferito
Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti
Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina
antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la
sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni.
Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per
tutt'altro motivo, a dare l'avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle
fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. E il suo battito a tenere
insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle
istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi
economica, l'ascesa del nazismo, l'ostilità verso i rifugiati che in Francia
colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l'ha
amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto
sembrava ancora possibile.
Helena
Janeczek è nata a Monaco di Baviera nel 1964 in una famiglia ebreo-polacca e vive in
Italia da oltre trent'anni. Ha esordito con una raccolta di poesie. Il suo primo
grande successo "Lezioni di tenebra" nel 1997. Nel 2002 esce
"Cibo" in cui parla del rapporto di uomini e donne con il cibo e con
il corpo. Nel 2010 esce il suo libro “Le rondini di Montecassino” e nel 2012 “Bloody
Cow”
Commenti
Posta un commento