Intervista con l'autore: Fabio Balista
Buongiorno
a tutti voi,
questa settimana l’autore che ha risposto alle mie domande è Fabio Balista del libro di racconti brevi “Gabriel” di cui ho pubblicato la recensione.
questa settimana l’autore che ha risposto alle mie domande è Fabio Balista del libro di racconti brevi “Gabriel” di cui ho pubblicato la recensione.
Nato a
Bologna nel 1981, Fabio Balista si trasferisce con i genitori Daniele e Brigida
a Pesaro, alla tenerissima età di 3 anni. Particolarmente creativo fin da
bambino, Fabio "sfoga" estro e inventiva nel disegno, nella pittura,
nella musica, nel canto e nella scrittura.
Studia
Economia a Bologna, prima, e successivamente ad Urbino e, da oltre 10 anni, è
un professionista nel campo del Marketing e della comunicazione digitale,
occupandosi non solo di strategie digitali legate allo sviluppo della
visibilità dei brand, ma anche di Graphic Design.
Pubblica la
sua prima raccolta di poesie nel 2008 dal titolo “Sonetti Giovanili".
Successivamente escono altre due raccolte poetiche: "Venti dal Cuore"
(2012) e "Il figlio di Zeus" (2017).
"Gabriel"
(2018) è la sua prima raccolta di racconti brevi e di fatto segna l'esordio
alla narrativa.
Sposato nel
2014 con Marilyn, nello stesso anno nasce Arianna, la sua prima figlia. Isabel
nasce nel 2017 e per ora... va bene così!
1 – Come è nata la tua passione per i racconti?
Prima dei
racconti è nata una passione per la lettura. Passione che nel tempo è diventato
amore. Da qui la voglia di scrivere. Scrivere come gesto creativo, ma anche
come massima espressione della mia libertà.
2 - C’è un particolare criterio col quale hai
deciso l’ordine dei racconti nel libro?
Nessun
criterio particolare. Abbiamo (con l'editore) cercato di intervallare i
racconti più "cupi" con quelli meno dark, ma, come dico sempre anche
durante le presentazioni, i racconti possono essere letti in qualsiasi ordine.
3 – Tra
tutti i personaggi protagonisti dei tuoi racconti per quale hai una maggior
preferenza?
Nelle mie
storie c'è una buona percentuale di bambini e, da padre, mi sento di portarmeli
tutti un po' nel cuore. Se non lo dici agli atri personaggi, ti svelo che il
mio preferito è Einstein, uno dei ragazzi seduti nel locale parigino ("Una
sera a Pigalle").
4 – Come
mai hai scelto “Gabriel” come titolo del libro?
Questa è
stata una scelta-non-scelta, del tutto casuale. Ma non c'è nulla di più bello
delle casualità di cui ti innamori, no? Ho inviato i primi tre racconti alla
casa editrice, come anteprima di manoscritto. Tra questi racconti c'era
"Gabriel". Dopo qualche giorno (non tanti a dire il vero) mi chiama
il presidente della casa editrice dicendo che quello che avevo inviato era
molto interessante e di mandargli "altri Gabriel"! ... e così il
titolo dell'intera raccolta è rimasto quello.
5 – Hai
incontrato delle difficoltà durante la stesura dei racconti o per uno in
particolare?
No, nessuna
difficoltà. Le storie del libro le ho sognate, immaginate, vissute ed ascoltate
nella mia testa molto prima di scriverle. Per me è così. La chiamano
creatività. Io la chiamo
"diciamocreativitàmac'èancheunpizzicodifollia". Può capitare che
nella stesura dei racconti ci siano dei momenti di stallo. Solitamente passo a
scrivere altro, per poi tornare sul racconto lasciato in stand-by quando sono
pronto. La storia e i personaggi che la popolano sono sempre pronti, ma a volta
sono io quello che ha bisogno di uno stato d'animo adeguato a
"gestirli" al meglio.
6 – Ci puoi
raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
In effetti
ce ne sono diversi... uno dei più strani potrebbe essere quello di aver scelto
la copertina solamente 3 (tre) ore prima che il libro andasse in stampa. La
foto è di un fotografo della mi città (Pesaro), professionista eccellente,
nonché amico. Lo chiamo e gli dico: "Jack, mi piacerebbe usare una tua
foto per il mio prossimo libro. Mi servirebbe qualcosa in bianco e nero e...
bla bla" e gli do alcune indicazioni. Mi risponde: "Ok, sono molto
contento. Dammi qualche giorno che ti mando alcuni scatti, così vedi se
qualcosa ti piace". Risposta mia: "Giacomo, andiamo in stampa tra 3
ore. Le foto mi servono tra 3 minuti."
Alla fine
direi che è andata bene, no?
7 – Ti
piacerebbe anche scrivere romanzi o ti senti più predisposto per i racconti e
poesie?
Catalogare
la scrittura è prerogativa degli editori. Serve ad avere un target. E il target
serve a vendere. Racconti, poesie, pensieri, romanzi, biglietti di auguri,
idee... la cosa più importante è scrivere.
E comunque
in questo momento sto scrivendo un romanzo.
Un
thriller.
8 – Oltre
alla scrittura quali sono le altre tue passioni?
La lettura
in primis. Se voglio aspirare ad essere uno scrittore "discreto" devo
quantomeno essere un eccellente lettore. Ma ogni forma di creatività e di arte
mi affascina: il cinema, la musica, il design. E, da buon italiano, il cibo.
9 – Quali
sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
La mia
formazione è di natura Kinghiana (Stephen King), ma adoro il ritmo serrato di
autori quali Lackberg, Carrisi, Brown, Deaver. Recentemente mi sono orientato
su autori italiani e dopo aver letto "Osservatore oscuro" di Barbara
Baraldi, ora sto leggendo "Io so chi sei" di Paola Barbato.
10 –
Sperando in un altro tuo libro, ti chiedo se puoi anticiparci qualcosa circa i
tuoi progetti per il futuro?
Certo: 1.
sarà un romanzo, un thriller, 2. ci sarà una ragazza non troppo simpatica di
nome Sara e 3. scoprirete cosa contiene al suo interno una piccola casetta in
legno nel bosco.
11 – Infine
una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Letto, come
dicevo in una delle risposte precedenti, "Osservatore oscuro" di
Barbara Baraldi. Comprato "Bilico" di Paola Barbato. Ma se prometti
di non dirlo a mia moglie, ti svelo che sono un acquirente compulsivo di libri
e probabilmente quando uscirà questa intervista, "Bilico" non sarà
con grande probabilità il mio acquisto più recente.
Grazie di aver risposto alle mie domande
Alla prossima
Gabrio
Commenti
Posta un commento