Intervista all'autore: Christian Malvicini

Buongiorno a tutti voi,
questa, per il momento, è l'ultima intervista prima della pausa estiva. A settembre ritroverete le "interviste all'autore" e vi assicuro che saranno sempre molto interessanti. 

Oggi vi propongo l’intervista che ho realizzato grazie a Christian Malvicini che ha accettato di rispondere alle mie domande che riguardano anche il suo libro “Emozioni” la cui recensione la trovate nel blog !!!


 
“Nato e cresciuto nella provincia di pavia, più precisamente in lomellina, sin da ragazzino mi sono appassionato alla fotografia, ai manga e alla cultura giapponese. Nonostante gli studi tecnici, a quindici anni ho iniziato a scrivere per gioco. Con il passare degli anni, poi, quel gioco si è evoluto in una profonda passione. Ora, tra un turno e l’altro, nell’industria chimica dove lavoro, dedico parte del mio tempo alla scrittura.”




1 –  Come è nata l’idea di questo tuo romanzo e come mai lo hai ambientato in Giappone?

Questo libro, in realtà, non doveva essere un libro! S.R.A. era nato come sceneggiatura per fumetto e non come un libro. Doveva essere una storia di combattimenti, di arti marziali, di sfide e di tante botte insomma. Il tutto in stile manga e quindi ambientato nelle scuole giapponesi, tra i teppisti. Doveva. Quando sono rimasto senza disegnatore per ben due volte, allora ho trasformato la sceneggiatura nel prologo del libro. E da lì, tutto il resto.

2 – C’è qualcosa di autobiografico, magari la passione per le arti marziali per esempio?

Dentro al libro ci sono diversi elementi autobiografici ma non hanno a che vedere con le arti marziali, sono più legati alla sfera emotiva dei personaggi.

3 – Quale emozione vorresti arrivasse prima di tutto al tuo lettore?

La sorpresa, quella stessa devastante sorpresa che provavo io da ragazzo quando leggevo i manga e rimanevo di sasso ad ogni colpo di scena. E cercare di scatenare nel lettore il coinvolgimento più totale nelle vicende dei protagonisti.

4 – Come mai la decisione di creare un protagonista cosi aggressivo e violento che potrebbe rischiare di inviare al lettore un messaggio di particolare violenza?

Penso che un protagonista non debba per forza di cose essere un esempio, un cavaliere senza macchia o un carattere bianco, come il grande George R. R. Martin insegna. Quel che conta è il viaggio e il viaggio di Dante non è ancora terminato.

5 – Da parte tua che messaggio invece vorresti arrivasse al tuo lettore?

Non ho mai pensato ad un messaggio in particolare ma se proprio devo: mai arrendersi nella vita, anche quando i problemi sembrano insormontabili.

6 – Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

L’aneddoto più interessante l’ho già rivelato alla prima domanda. Ma non è l’unico. Dopo aver finito il libro, per esempio, l’ho abbandonato. Dopo averlo corretto e ricorretto, l’ho buttato in cassetto. Anni dopo, alcune persone mi hanno convinto a riprendere S.R.A. per provare a pubblicarlo. E a quelle persone ho dedicato il mio libro.

7 – Hai incontrato delle difficoltà durante la stesura?

Principalmente me stesso. Ho riscritto il libro almeno quattro volte perché non ne ero soddisfatto. La storia è rimasta pressoché invariata negli anni, ho lavorato soprattutto sullo stile.

8 – Oltre alla scrittura quali sono le altre tue passioni?

Sono un grande appassionato di fotografia.

9 – Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Primo in assoluto George. R. R. Martin e le sue cronache. Siccome credo di aver letto più manga che libri nella mia vita, voglio citare Eichiro Oda, l’autore di One Piece.

10 – Puoi anticiparci qualcosa circa i tuoi progetti per il futuro e se per caso è previsto un seguito di “Emozioni”?

Chissà… S.R.A. 2? Il detto dice: non c’è due senza tre.

11 – Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

I miei ultimi libri sono stati tutti di fotografia.

 Grazie di aver risposto alle mie domande

Alla prossima
Gabrio

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