Intervista all'autore: Ilario Vannucchi

Ciao lettori e lettrici
Ilario Vannucchi ed il suo “Grigio Arcobaleno” sono i protagonisti di questa settimana per quanto riguarda l’intervista con l’autore. La mia recensione la trovate nel blog e potete leggerla, quindi, prima delle domande e risposte qui sotto.



Sono nato a Milano nel 1973. Da giovane non sembravo molto portato per la scrittura, e quindi per coltivare la mia vena artistica mi sono dato, fin dalla giovane età, alla musica. Negli anni ‘90 ho suonato come pianista/tastierista con il gruppo pop/rock degli Asilo Gramelot. Mentre negli anni 2000 mi sono appassionato al didgeridoo, l’antico strumento degli aborigeni australiani; ho suonato in lungo e largo per l’Italia, qualche volta anche all’estero, e ho insegnato per molti anni.Poi ho scoperto che i miei racconti, che scrivevo per diletto, piacevano anche agli altri e ho cominciato a dedicare più tempo alla scrittura. Quindi ho deciso di provare ad autopubblicare, prima un libro di racconti e poi due romanzi brevi.
 “16 brevi racconti dal vero” - 2016
 “Centrale FS, apertura porte a destra, doors open on the right” - 2017
 “Grigio Arcobaleno” - 2018



1 –  C’è un motivo in particolare per come hai organizzato il libro cioè ogni capitolo a un personaggio a rotazione ?

L’idea del libro è scaturita dai canovacci dei personaggi di Flavio, Maria e Crystal. Quella sorta di auto-introduzioni presenti anche sul libro, nate indipendentemente una dall’altra, con qualche dettaglio in comune.
Ho quindi pensato che avrei potuto portare avanti le tre vicende separatamente, anche se alla fine i personaggi si conoscono e interagiscono, in modo da dare una visione completa da una parte ed eterogenea dall’altra. Il punto di vista di tre personaggi diversi, con tre storie diverse con alcuni tratti in comune.
  
2 –  Come mai hai deciso di creare un personaggio come Alessandro Magni cosi debole caratterialmente?

Alessandro è nato camminando per strada. Girovagando per il suo quartiere, che bazzico ogni tanto. Per i personaggi che incontra e frequenta Alessandro ho preso spunto da persone reali, da situazioni in cui mi sono trovato proprio in quel quartiere, nella zona di via Meda a Milano. In un certo senso il microbar esiste, Bruno esiste e anche Andrei, il muratore romeno.
Alessandro non è un debole. E’ diventato debole. La vita lo ha portato a fare determinate scelte che gli hanno dato qualche sicurezza e tante insicurezze. Ma in questo modo ha potuto coltivare la sua passione per l’arte, per la musica e per l’interazione con gli altri esseri umani.
  
3 –  Che messaggio vorresti arrivasse al lettore? 
  
Che domanda difficile. Non ho un messaggio particolare da diffondere. Mi piace immaginare delle storie e condividerle. Cercare di renderle interessanti e particolari per farle apprezzare anche agli altri.
Ognuno poi, volendo, ci può anche trovare un messaggio, ma io non volevo trasmettere qualcosa in particolare.
  
4 – Hai incontrato delle difficoltà nella stesura del libro?
  
Certamente. Ho dovuto rileggerlo molto volte attentamente per far combaciare gli eventi a livello temporale. Mi ci è voluta tutta l’estate 2017. Scrivere un libro non lineare è complicato, soprattutto per uno scrittore in erba come me.
Ho dovuto attendere e valutare i consigli di chi mi ha corretto le bozze e di chi mi ha dato un giudizio generale dopo averlo letto. Per capire cosa valeva la pena cambiare e cosa invece andava bene così.
E poi ho dovuto trovare il tempo di scriverlo: nei ritagli di tempo, di notte, di mattina presto e anche in metropolitana mentre andavo a lavoro.
  
5 – Che sensazioni hai provato durante la stesura del libro?
  
Ho provato molte belle sensazione. La colonna sonora che ho scelto per scrivere questo romanzo è molto variegata e bella. Le parole spesso sembravano scaturire dalle note della tromba di Miles Davis o dalla chitarra di Paul Weller. Non avrei potuto scrivere questo libro senza la musica, non potrei scrivere senza musica.
  
6 -  Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
  
Alessandro Magni ad un certo punto assiste ad un concerto di musica classica presso l’auditorium di Milano. Ho descritto le sue sensazioni mentre ascolta la Nona sinfonia di Beethoven dal vivo, mentre in verità ascoltavo questa musica meravigliosa, che mi è molto cara, al computer. Qualche mese dopo mi è capitato di assistere allo stesso concerto nello stesso luogo, all’auditorium di Milano, e le sensazioni sono state così piacevolmente devastanti che avrei quasi voluto riscrivere il capitolo. Ma non sarebbe stato giusto. Ne sarebbero scaturite le mie emozioni e non quelle di Alessandro.
  
7 – C’è un qualcosa del libro che cambieresti o che aggiungeresti/toglieresti?
  
Diverse persone mi hanno detto che il libro è corto. Che avrei dovuto approfondire, che avrei dovuto dilungarmi e spiegare meglio luoghi, personaggi ed eventi.
Probabilmente hanno ragione, visto che la critica arriva da più parti, ma non riuscirei mai a riprenderlo in mano. Oltretutto ho sempre paura di stufare e di essere prolisso. E poi a me piace così.
  
8 – Tra tutti i personaggi che popolano il tuo libro per quale hai una maggior preferenza?
  
Mi piace molto il personaggio di Bruno. Quello che dice è allo stesso tempo misterioso e illuminante. I suoi consigli strampalati hanno qualcosa di profondamente vero ma consciamente inafferrabile.
Adoro anche il personaggio di Flavio Berlinghieri. Lo trovo riuscito. Freddo, cinico e stronzo quanto basta. D’altronde non è difficile trovare ispirazione per un personaggio del genere.

9 -  Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
  
Adoro Andrea G. Pinketts che trovo un ottimo scrittore, sottovalutato. Fra gli autori che più mi hanno colpito e influenzato Nick Hornby, Jonas Jonasson, Michail Bulgakov, Daniel Pennac, Stefano Benni.
  
10 - Sperando in un altro tuo libro, ti chiedo se puoi anticiparci qualcosa circa i tuoi progetti per il futuro?
  
Ho in mente una nuova storia. Una storia molto strana. Non so dire molto altro, perché ancora non è chiara neanche nella mia mente. Posso dire che il personaggio principale, che si racconta, non è un essere umano, anzi non è proprio un essere vivente.
  
11 - Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
  
“A volte ritorno” di John Niven

Grazie per il tempo che mi hai dedicato

a presto
Gabrio

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