Intervista all'autore: Federica Nardon
Ciao
lettrici e lettori,
l’intervista
questa settimana è dedicata alla scrittrice Federica Nardon, una ragazza molto
gentile e simpatica, autrice del piacevole e curioso libro “Binario 6” la cui recensione potete
leggerla nel blog
Federica
Nardon è nata e vive a Venezia. Dopo la laurea in Lingue e Letterature
Straniere all’Università Ca’ Foscari ha lavorato come assistente di volo.
Attualmente è titolare di un Concept Store. Adora la moda non convenzionale di
cui parla sul suo blog. A dicembre 2016 è uscito il suo primo romanzo Binario 6
pubblicato da Linea edizioni. Scrive quando la realtà che sta vivendo non le
basta più o semplicemente quando ha bisogno di tuffarsi nel suo inconscio e
nuotarci dentro per un po’.
1 – Come è
nata l’idea di scrivere un libro che è composto da uno scambio di e-mail?
La password
è: COMUNICAZIONE. Una parola chiave che ci sta dando il tormento, perché per
quanto i mezzi moderni ci abbiano reso facile e immediato il nostro modo di
comunicare sono stati anche la causa di un congelamento totale di quello che
vogliamo veramente esprimere. Non ne siamo più capaci! Possiamo fare a meno del
contatto visivo, dei gesti o di quel tono di voce che potrebbe rendere magica
anche una banale affermazione. Dietro uno schermo siamo tutti più sicuri di
noi, perché protetti! il cellulare è la nostra nuova confort zone ed
abbandonarla è difficilissimo. Figuriamoci se parliamo d’amore dove il
linguaggio tende a muoversi a vuoto nel disperato tentativo di esprimere un
sentimento che di per sé è inesprimibile. Ecco perché Alice e Leo comunicano
via mail: per trovare il coraggio di rivelarsi. Non siamo mai noi stessi quando
parliamo faccia a faccia con qualcuno, per quanto ci si impegni dobbiamo dosare
tantissime cose: volume, tono, ritmo, parole idonee al contesto in cui ci
troviamo e a chi ci rivolgiamo. Via mail è più facile: un invio e ciao! Non
vedi lo tsunami di pensieri, congetture, ipotesi che il ricevente si sta
creando nella mente. Non è più affare tuo e nell’ipotesi ti venga fatto notare
che non era modo di rispondere puoi inviare un emoticon e tutto passa.
2 – Mi ha
incuriosito molto e mi è piaciuta la tua idea di usare parole a volte un po’ di
“altri tempi” : come mai una decisione del genere?
Volevo
creare un po’ d’ironia. Ad un certo punto del libro Alice dichiara di sentirsi
un po’ come in Pride & Prejudice e ipotizza che Leo possa in qualche modo
assomigliare a Mr. Darcy. Mi faceva sorridere visualizzare Jane Austen con il
suo ombrellino immersa nella natura con un ipad in mano… e ci ho scherzato un
po’ su.
3 – E’
stato difficile mettersi nei panni di Leopoldo, di un uomo, nel rispondere alle
e-mail di Alice come hai fatto ?
Tanto! Da
donna posso dire che non sai mai cosa passa per la testa di un uomo. Ho quindi
iniziato ad ascoltare più attentamente le figure maschili che mi circondano. Ho
un fratello più grande che si distingue da me per la sua razionalità. E poi
amici… è stato interessante cambiare la modalità d’ascolto tentando di mettersi
veramente al loro posto. Dagli uomini si può imparare veramente tanto: a volte
sembra tutto più facile!
4 – Hai
incontrato delle difficoltà nella stesura del libro? Se sì quali?
Il fatto
che Leo e Alice si scrivessero e basta srotolando i ricordi tasto dopo tasto
per stendere una trama mi faceva girare di continuo intorno a un vuoto. Non so
se mi spiego. Questa mancanza di contatto vero mi dava spesso la sensazione di
sminuire il loro amore. “È una connessione o una relazione? Questa cosa può
finire cliccando la modalità aereo o cliccando su rimuovi dagli amici? Sta
uscendo quel che provano veramente?”.
5 – I nomi
dei due protagonisti hanno una loro storia e motivazione o li hai scelti a caso
e come?
Il nome è
una cosa importantissima. Ti identifica. Chiamarsi per nome significa aver ben
chiaro con chi stai interagendo. Alice non si firma quasi mai, utilizza sempre
la sigla: “A.” ma nella mail finale (che è una bozza: non si sa se preme invio
o no) si firma per intero: Alice come dire: “capito? capito sono un essere
umano, mi devi chiamare per nome, mi devi riconoscere!” Il rimando è
sicuramente a Alice nel paese delle meraviglie. La protagonista è un po’ così
nel suo mondo: realtà/ sogno realtà/ricordo on line/ off line. Per il
personaggio maschile invece ho scelto un nome che potesse essere poco comune:
Leopoldo! Non comune appunto, come lui! Anche se poi è stato inevitabile
diventasse Leo!
6 - Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul
tuo libro?
La mail
“Message in a bottle”. Alice ha la brillante idea di comunicare con Leo
lanciando una bottiglia in mare con dentro un messaggio. Lo spunto nasce da una
serata organizzata per il mio compleanno in cui ho fatto scrivere a tutte le
mie amiche un desiderio da racchiudere in una bottiglia.
7 – Se tu
fossi nei panni di Alice come ti saresti comportata con le risposte alle email?
Mi sarei
comportata come lei. Vorrei dirti: “sarei sicuramente stata più aggressiva,
meno paziente, avrei chiuso prima…” ma quando si ama siamo tutti più indifesi.
Era giusto facesse il suo percorso emotivo per non svilire il significato vero
della sua storia d’amore. Si ha sempre bisogno di ricordare i momenti più
belli, perché a quelli devi aspirare, e quelli più brutti, per scappare il più
veloce possibile se si ripresentano.
8 – Oltre
alla scrittura quali sono le altre tue passioni?
Beh mi
piace tantissimo la moda non convenzionale in particolare le scarpe. Leggo
molto e mi piacciono i film di Muccino. Ho sempre la musica nelle orecchie e
adoro le vacanze al mare.
9 - Quali sono i tuoi autori e libri preferiti:
puoi citarmene un paio?
A questa
domanda ho sempre difficoltà a rispondere perché mi affeziono veramente a quasi
tutti gli autori che leggo e citarne alcuni sarebbe come sminuirne altri.
Mettiamola così: spesso al mare mi fa compagnia De Silva, i momenti “critici”
li condivido con Chiara Gamberale, Galimberti mi dà sempre la risposta che cerco.
10 -
Sperando in un altro tuo libro, ti chiedo se puoi anticiparci qualcosa circa i
tuoi progetti per il futuro?
Sta per
uscire il seguito di Binario 6 intitolato “Lo scricchiolio del legno”. Pare che
Leo abbia cambiato telefono
11 - Infine
una curiosità: qual è stato l' ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Appena finito La traiettoria casuale
dell’amore di Matteo Maffucci
Grazie per il tempo che mi hai dedicato
A presto
Gabrio
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