Recensione - “Di là dal muro”
“Di là dal
muro”
Di Mario
Caruso
Editore: Giuliano Ladolfi Editore
Collana:
Perle-Narrativa
Pagine: 154
Prezzo:
euro 12,00
Uscito il 24
marzo 2018
Questo
libro ho faticato a leggerlo, ma non perché sia brutto o scritto male,
semplicemente perché tratta del mondo del lavoro, quindi di un tema assai
attuale, e lo fa in modo schietto e duro con i vari problemi e la sofferenza che
ne derivano.
Moreno, il
giovane protagonista, trova finalmente un lavoro per mantenersi, ma per lui il tempo trascorso all’interno dell’azienda che lo ha assunto non sarà facile .
Dovrà farsi strada tra i vari conflitti, le prese di potere, lo sfruttamento e
molte ingiustizie e tenere duro per non cadere. Resistere è la parola d’ordine
che si deve imporre. Oltre a tutto ciò ha alle spalle una situazione familiare
per nulla semplice, con diversi problemi e a diversi chilometri di distanza, infatti quando raggiunge i genitori si trova catapultato in un contesto molto
tormentato ed arduo .
Leggendolo
ho provato molta angoscia, sofferenza ed agitazione. L’autore è bravo nel
riuscire a farci percepire la tensione a cui Moreno è sottoposto e non è assolutamente
facile restarne fuori.
Il
protagonista accetta la situazione e cerca sempre di dare il meglio nel suo lavoro,
ma soffre indubbiamente a causa delle ingiustizie e della cattiveria di alcune
persone all’interno dell’azienda. Inoltre è anche molto difficile farsi nuove
amicizie e stare al ritmo con gli orari che sembrano frenetici e le aspettative
che ha davanti non risultano per nulla positive: “Quando si tratta di soldi,
l’essere umano può diventare orribile”
Le
direttive e le regole sono molto dure e ferree come pure le critiche che riceve,
specialmente inizialmente, ed a cui deve far fronte cercando di non essere
arrogante. Tutto ciò, a mio parere, provoca anche nel lettore una certa dose
di ansia che occorre imparare a gestire durante tutto il romanzo. Si soffre
insieme a Moreno ed allo stesso tempo lo si ammira per la tenacia e la forza
che ha di resistere davanti alle cattiverie ed alle avversità del mondo
lavorativo. Inoltre anche quando si innamorerà avrà, pure in questo campo, dei
problemi da gestire e da affrontare.
La sua vita
è indubbiamente molto ardua, complicata e dolorosa. L’autore riesce a
descriverlo bene anche caratterialmente in modo da farci provare le sue
sensazioni e la sua triste realtà. Mi dispiace che con Carla lui arrivi quasi
ad annullarsi, avrei voluto che avesse un carattere un po’ più forte ed
educatamente aggressivo senza subire, come spesso invece gli accade di fare in
tutti i campi. Ma evidentemente è una scelta di Mario Caruso, che ha voluto
mostrarci un personaggio umano con i suoi pregi e difetti senza trasformarlo in
un eroe.
Un libro
che va indubbiamente letto, ma occorre essere comunque non troppo sensibili
altrimenti si corre il rischio che invece di avere tra le mani un romanzo che
racconta la realtà, si ha un qualcosa che ci ferisce duramente.
Concludo
con un passaggio del libro:
“Moreno
costruì lo stesso i propri piccoli momenti di felicità e spensieratezza, almeno
finché il piccolo tesoretto dei suoi
risparmi gliel’avesse permesso.”
Trama
Firenze,
fine Anni Novanta, Moreno Alaimo, giovane pittore bolognese, vive in un mondo
di sogni e di poche certezze. Assunto come operaio nel reparto di produzione di
un colosso industriale fiorentino, comincia una dura lotta per l'indipendenza
in una realtà lavorativa dura e alienante. Nel lavoro ripone tutte le sue forze
e le sue speranze, in un disperato tentativo di riscatto da una situazione
familiare dolorosa. Diventa testimone di intrighi, arrivismo e giochi di
potere. Il prolungato contatto con ambienti grotteschi e ostili e l'incontro
fatale con un'impiegata dei piani alti, Carla, aprono la sua mente a dubbi
esistenziali mai prima scoperti: dall'angoscia delle interminabili otto ore
alle sfrenate gelosie per un amore sfuggente e malato. E la storia di una
grande vertigine, di una generazione che ha vissuto ai bordi del trampolino di
lancio della moderna società piegata alle esigenze del consumismo.
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