Intervista all'autore: Liliana Onori
Buongiorno
lettrici e lettori,
bentornati
al momento dell’intervista all’autore. E’ il turno di Liliana Onori che ha
risposto con entusiasmo alle mie domande ed è uscita, secondo me, una
piacevole e solare intervista.
Prima di
leggerla, come sempre vi consiglio di passare un attimo a dare un occhio alla
recensione del suo libro “Come il sole di mezzanotte” che trovate nel blog
e poi di ritornare qui.
1 – Se ce
ne sono state, che difficoltà hai incontrato durante la stesura del libro?
Un libro è
difficile da scrivere nel suo intero, non ci sono singole difficoltà.
Sicuramente, alcune parti sono
più complicate da descrivere, ma nessuna pagina è semplice. Alcune scene
richiedono un
sacrificio emotivo consistente perchè per poter descrivere determinati
sentimenti o sensazioni, devi
concentrarti e provarli tu stesso nel tuo cuore, nella tua testa e sulla tua
pelle nello stesso istante in
cui li stai descrivendo. Devi attingere ai tuoi ricordi, certe volte, e non è
sempre piacevole.
Quando poi magari la descrizione non ti convince e devi ricominciare, magari ci
devi rimettere
mano più volte finchè non è esattamente come vuoi tu, devi ogni singola volta indossare quei
sentimenti e quelle sensazioni da capo. Scrivere un libro è come morire. Ad
ogni capitolo, è come se ti
portasse via un po' di vita, che ti viene restituita solo quando scrivi la
parola FINE in maiuscolo.
Ma il ritorno è immenso, ovviamente. E ne vale la pena fino alla fine.
2 – Quando
e come è nata la tua passione per la scrittura?
La mia non
è una passione. Scrivere è la mia natura. Io non amo solo farlo, io devo farlo.
Sono visceralmente
obbligata a tenere la penna in mano e ad appoggiarla su un foglio. E' come
provare a dirvi
perché ho le braccia. Ce le ho e basta. E' complicato da spiegare, ma è come
avere un fuoco nella
pancia che non puoi gestire ma che controlla tutto te stesso. E' qualcosa che
non c'entra niente
neanche con la pubblicazione. Ovviamente, la pubblicazione permette al libro di
essere letto da
più persone, di essere apprezzato e amato, se sei fortunato, ma io scriverei comunque, anche se i
lettori fossero solo i miei amici più stretti. Non posso farne a meno, va oltre
la mia volontà. E'
più forte.
3 – C’è un
avvenimento che ha fatto scaturire in te l’idea di scrivere una storia come
quella del tuo libro?
No, in
realtà per questo libro non c'è stato. Solitamente mi nasce in mente un'idea,
così, dal nulla, e per
giorni ci penso e ripenso e ripenso, e piano piano comincio a svilupparci
intorno una trama di
personaggi e avvenimenti. Poi comincio a metterla su carta e lì, in quel
momento, nasce il romanzo
vero e proprio.
4 –I
sentimenti sono i protagonisti del libro: tu che cosa hai provato mentre
scrivevi lo scrivevi?
Io fondamentalmente
sono tutti i miei personaggi, sia quelli positivi che quelli negativi. Ogni
loro sfaccettatura
caratteriale è la mia (qualcuna chiaramente è stata estremizzata per esigenze, diciamo così
ahahah). Ogni personaggio è me, quindi io provo tutto quello che provano loro, dall'amore alla
gelosia, dall'odio al rancore, dal perdono alla vendetta, dalla paura alla
immensa gioia. E provo ogni
singolo sentimento nel momento esatto in cui lo devo descrivere.
5 – Anna è
una interessante eroina: come è nato il suo personaggio?
Come ti
dicevo prima, storia e personaggi mi nascono in mente un po' dal nulla, ma già
con caratteristiche
fisiche e caratteriali ben delineate, poi li sviluppo man mano che scrivo. Anna
è sicuramente
atipica per i suoi tempi e per il suo status sociale. E' una nobile, ha avuto
tutto dalla vita,
eppure è in cerca di qualcosa di più, in un certo senso. Mentre le sue coetanee
parlano di fare un buon
matrimonio con un partito degno, lei per esempio gli risponde che un titolo nobiliare non basta a
fare una coppia, che non dà la felicità, e non si cura delle loro rimostranze
né di quelle di sua madre
che la vorrebbe sposata con un nobile che invece lei detesta e di cui rifiuta insistentemente
la corte. Quando conosce Julian, un marinaio quasi del tutto analfabeta, che è cresciuto
in un ambiente totalmente diverso da suo, Anna si innamora di lui incurante di
tutto l'abisso
che li separa, e la stessa cosa succede a Julian. Più volte nel romanzo Julian
stesso dice che quando
Anna lo guarda vede solo quello che lui ha dentro il suo cuore e non quello che
appare di lui
all'esterno.
6 - Ci puoi
raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Il mio pc è
esploso nel momento in cui stavo scrivendo una delle parti più toccanti della
storia. Ha fatto solo
PUF e si è spento, facendomi perdere tutto lo scritto che avevo impiegato ore a creare e di cui ero
fierissima perchè era esattamente come volevo che fosse scritto. Il cuore mi si è fermato insieme al
pc. Ho cercato di recuperare i dati ma non ci sono più riuscita. Ho riscritto poi ovviamente
quella parte ma, ancora oggi, a distanza di più di quattro anni, sono convinta
che bella come
l'avevo scritta quella prima volta non mi è più venuta, e non mi verrebbe
neanche se la
riscrivessi
altre cento volte.
7 – Come
mai i nomi sono tutti stranieri tranne quella della protagonista?
Alcuni nomi
mi piacciono semplicemente, altri me li ispirano gli amici oppure i familiari. Conrad, il padre di
Anna, per esempio viene da Corrado, mio nonno. Gli altri bene o male sono
scelti o per il loro
significato o solo per gusto personale. Anche nel sequel, Ci pensa il cielo, la
maggior parte dei nomi è
scelta per ragioni sentimentali e per significato.
8 – Oltre
alla scrittura quali sono le altre tue passioni?
La lettura,
ovviamente, e il cinema. Pratico la Kick boxing e colleziono oggettistica cinematografica.
Viaggio tutte le volte che posso. Ti confesso che su di me c'è pochissimo da sapere,
sono una persona molto noiosa forse da questo punto di vista.
9 - Quali
sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Il mio
libro preferito è da anni Cime Tempestose, ma il mio genere fatto su misura per
me è in assoluto
l'horror.
10 -
Sperando in un altro tuo libro. ti chiedo se puoi anticiparci qualcosa circa i
tuoi progetti per il futuro?
Guarda, io
ho provato a cimentarmi in generi diversi durante questi anni ma alla fine il
nodo di ogni storia
diventa sempre la storia d'amore tra l'eroe e l'eroina e benché io non ami particolarmente
questo genere di letteratura, mi arrendo al fatto che evidentemente è l'unica
che so scrivere ahahahah
11 - Infine
una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Adoro Joel
Dicker e ho letto ''Il libro dei Baltimore'' amandolo quasi quanto ''La verità
sul caso Harry
Quebert'' che secondo me è uno dei libri più belli mai scritti perchè ha tutto
quello che deve avere un
libro: ha il mistero, l'amore, il sesso, il crimine, i dialoghi sono intensi,
il finale è pazzesco.
Tutti i libri dovrebbero essere scritti così.
Grazie di aver risposto alle mie domande !
A presto
Gabriele
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