Intervista all'autore: Giuseppe M. Todaro


Amiche ed amici del blog, vi propongo la nuova intervista con l’autore,
Questa settimana è la volta di Giuseppe Todaro che ha gentilmente risposto alle mie domande, alcune delle quali riguardano anche il suo affascinante libro “Il demone di Praga”
Vi invito ad andare a leggere la recensione sul blog (nel caso in cui non l’aveste fatto) e poi di tornare qui per immergervi nelle domande e risposte !

  
  


Giuseppe M. Todaro nasce a Soverato nel 1990, trascorre la sua infanzia a Catanzaro dove si diploma al Liceo Classico P.Galluppi con il massimo dei voi. Sin dall’adolescenza sviluppa un vivido interesse per le scienze, ciò non gli impedisce di sviluppare una particolare passione per il cinema e le arti figurative. Attualmente è medico-chirurgo. “Il demone di Praga” è il suo romanzo d’esordio.

  








1 – Come è nata l’idea di scrivere un romanzo di questo genere e così ben dettagliato con anche cenni storici?

Come spesso succede, la storia nasce da un viaggio, ovviamente a Praga. Come ogni appassionato di storia, avevo fatto ricerche approfondite, soprattutto sulle leggende di Praga, per poi visitare i luoghi di quelle leggende, la città vecchia con i suoi vicoli suggestivi e i rioni più antichi. Mentre giravo per quei luoghi ho cominciato a pensare ad una storia che potesse unire leggende ed eventi storici. È così che cominciò a prendere forma il romanzo.
  
2 – La storia è molto intensa e ci sono alcune scene anche forti: che cosa hai provato mentre le scrivevi?

È stato impossibile per me non immedesimarmi completamente nel protagonista, per cui ogni sua emozione era una mia emozione e soprattutto durante la correzione del romanzo ho cercato di soffermarmi sulle parti più intense, quasi a volerle vivere sulla mia pelle quelle esperienze e renderle vere agli occhi del lettore.

3– Come ti sei avvicinato al tema narrato che comprende un mondo molto particolare?

C'è da dire che i temi sono diversi, perché da un lato c'è la lotta continua tra istinto e umanità e dall'altro c'è la ricerca del bello e tutte e due vengono sintetizzati dal tema dell'esoterismo. Infatti, il romanzo può essere letto completamente in chiave esoterica, non solo per i tanti riferimenti a riguardo, ma perché la storia di Jan è un cammino alla ricerca della "verità", passando dalle profonde oscurità della mente, per poi percorrere una lente e difficoltosa purificazione, alla ricerca dei mezzi per raggiungere l'umanità.
L'esoterismo è un tema che mi affascina moltissimo e mi ci sono avvicinato una quindicina di anni fa con i libri di Dan Brown, che mi ha dato l'input per approfondire l'argomento e scoprire autori come Guenon o Steiner o Jodorowski e anche Nietzsche che affronta il tema in senso più filosofico, traendo spunto anche dalle culture orientali. Infatti la parte più bella dell'esoterismo è cercare di comprendere meglio la cultura di certi popoli e da lì le nostre radici e la natura umana stessa.
  
4 – Come è nata la bellissima idea di inserire delle illustrazioni (davvero carine, complimenti a Giuseppe Longo per averle realizzate) nel libro?

In realtà se ho pubblicato questo romanzo è per colpa di Giuseppe. Infatti come progetto da accompagnare alla tesi di laurea all'accadedemia delle belle arti ,voleva presentare una graphic novel o un romanzo illustrato. Io avevo appena cominciato a scrivere il romanzo (che all'epoca non avevo in mente di pubblicare) e gli proposi di illustrarlo. La parte più divertente è stata la realizzazione dei disegni, perché duranti i nostri incontri cercavamo di curare tutti i particolari per renderli uniformi con il testo. Poi una volta concluso il lavoro, fu lui a spingermi a pubblicare.
Devo dire che Giuseppe, oltre ad essere un amico fraterno, è un grafico veramente in gamba e lo ringrazio per aver arricchito il romanzo con il suo talento.
  
5 - Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?

C'è un aneddoto che mi piace raccontare, che riguarda la nascita del romanzo. Durante il mio viaggio a Praga, fui colpito da una brutta influenza e una notte, preso dai fumi della febbre, nella penombra della stanza (ancora non riesco a capire se era un sogno o un'allucinazione) vidi una figura oscura, affascinante e dagli occhi diabolici. Era nato il mio demone.

6 – Ho trovato il tuo libro molto avvincente, mi è davvero piaciuto e, secondo me, è un po’ fantasy, horror, thriller con un pizzico di storia…è stata un scelta voluta fin dall’inizio? Tu in che genere lo collocheresti?

Non è una domanda semplice, perché io l'ho sempre inquadrato nel genere gotico, l'ho sempre visto come una sorta di "penny dreadful", sai i romanzi brevi che erano diffusi in epoca vittoriana e che parlavano di vampiri, streghe e fantasmi? Io l'ho visto in quel modo. Poi la casa editrice lo ha definito thriller e al momento lo definisco thriller gotico, anche se forse, per le caratteristiche introspettive, dovrebbe essere chiamato noir gotico. Come vedi è una questione intricata.
  
7 – Oltre alla scrittura quali sono le altre tue passioni?

Si può dire che le mie passioni sono sintetizzate nel libro, perché sono un appassionato di storia, soprattutto di quella che viene chiamata microstoria, ossia gli usi e i costumi di un popolo in una determinata epoca, e ancora di più cerco continuamente fatti storici poco conosciuti ma intriganti. Altra mia passione è l'arte, non sono un artista, anche se a volte scarabocchio qualche foglio, ma sono un amante delle arti figurative, compreso il cinema. Infatti la pittura, il fumetto e il cinema sono le mie maggiori fonti di ispirazione e non ti nascondo che un giorno mi piacerebbe sceneggiare una graphic novel.

8 - Quali sono i tuoi autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?

Sono un fan sfegatato di Tolkien. Ho letto quasi tutti i suoi scritti e mi piace rileggerli, per quanto non sono per me una fonte di ispirazione per la scrittura e poi adoro Hugo Pratt, che è un fumettista, autore di Corto Maltese, e posso garantire che ogni suo albo è un concentrato di curiosità storiche molto stuzzicanti, di avventura e di stile.

9 - Sperando in un altro tuo libro, ti chiedo se puoi anticiparci qualcosa circa i tuoi progetti per il futuro?

Al momento non sto scrivendo nulla, ma sto raccogliendo idee e spunti per delle nuove storie. Sicuramente posso dire che ho in mente di continuare il filone gotico, però questa volta parlerei di streghe e antiche divinità celtico-slave e sullo sfondo i dissidi politici degli anni '20, a cavallo tra l'Italia e la Slovenia.
Inoltre mi sto avvicinando al noir e ho in mente delle storie ispirate ai film di Claude Chabrol e a Park-Chan-Wook (due registi che amo moltissimo).
In generale posso dire che il thriller a sfondo storico è sicuramente il genere che al momento mi interessa di più, ovviamente con tendenze fantasy e gotiche.

10 - Infine una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?

L'ultimo che ho letto è stato "Io uccido", di Giorgio Faletti, un libro molto bello, ma soprattutto artisticamente elevato. Invece l'ultimo che ho comprato è Mandell dei libri, di Stefan Zweig, un autore che mi piace particolarmente e che sta tornando in auge dopo il film Grand Budapest Hotel di Wes Anderson.
  

Grazie di aver risposto alle mie domande
  
A presto
Gabriele


Commenti

Post popolari in questo blog

Segnalazione - “Nina perché? 2– Tutti i perché di una bambina di tre anni”

Novità in libreria: “La Guida Tascabile per maniaci dei Libri"

Recensione - “Andiamo a vedere il giorno”