Recensione: "Nessuno come noi”

"Nessuno come noi”
Di Luca Bianchini
Editore: Mondadori
Pagine: 250
Prezzo: euro 18,00
Uscito il 10 gennaio 2017

Recensire “Nessuno come noi” mi è difficile per un motivo particolare: adoro questo autore, ho amato tutti i suoi libri e mi piace molto la sua scrittura. Questa volta, però, con immenso dispiacere, mi tocca bocciarlo. Questo suo romanzo è uscito un anno fa ed ,invogliato dai suoi precedenti e dalla trama, mi sono precipitato in libreria perché doveva essere mio. Ma come spesso accade con i libri di cui ho un’alta aspettativa, li lascio in bella vista nella mia libreria per aumentare ancora di più il desiderio di lettura e quello di immergermi nella storia per trascorrere qualche ora molto piacevole. Direte che sono sadico con me stesso .. può essere, ma come si dice “più lunga l’attesa, più grande il piacere”. Peccato che questa volta l’attesa, sia stata di ben un anno, mentre il piacere beh … è stato davvero limitato. Potete quindi immaginare la mia delusione e tristezza dopo qualche capitolo. Prima di tutto devo affermare che qui il suo stile assomiglia di più a quello di un altro scrittore molto famoso, mentre io ho preso il libro per leggere una storia di Luca Bianchini col suo modo di scrivere ironico, scorrevole e piacevole. Inoltre ci sono stati capitoli, secondo me, molto noiosi e pesanti a causa dei continui riferimenti a marche e personaggi degli anni in cui è ambientato il libro. Ok l’intenzione di far rivivere un salto in quegli anni , ma non in modo da “spot” per i prodotti di quel periodo che, a lungo andare nelle pagine, ha provocato il risultato opposto: stancare il lettore. Per quanto riguarda la trama, mi meraviglio perché di solito le sue sono più incisive, più costruttive ed invogliano a continuare la lettura, mentre in questo caso, purtroppo, invogliano a chiudere il libro. Solo ad un terzo dalla fine ho cominciato a respirare un pochino il suo stile di scrittura, ma ormai era troppo tardi per risollevare il gradimento del libro. I personaggi inoltre sono spesso, per la maggior parte, senza particolare carattere, non sono ben delineati da farsi amare ed apprezzare od odiare, qui appaiono senza anima. I dialoghi sono a volte davvero imbarazzanti. Ovviamente tutto ciò che scrivo è un mio personale parere dopo aver letto questo romanzo. A molti, sicuramente sarà piaciuto.  Di colpi di scena particolari da movimentare la storia, secondo me, non se ne leggono molti. Sono davvero dispiaciuto di essere cosi duro nel recensire questo libro. Un romanzo da cui mi aspettavo molto, grazie alla trama che mi aveva entusiasmato leggendola, dalla copertina che trovo di una bellezza pazzesca. Invece è stato di una noia mortale e di mi ha irritato per i motivi che ho raccontato sopra. Un vero peccato, perché era una bella occasione per riassaporare quegli anni magici, quell’atmosfera particolare in cui molti di noi hanno trascorso momenti piacevoli degni da ricordare.
Comunque non smetterò assolutamente di essere un lettore di Bianchini, anzi mi auguro stia scrivendo un nuovo libro che sicuramente acquisterò e leggerò. Nessuno è perfetto e a tutti può capitare di compiere errori o di non azzeccare un lavoro, quindi lo perdono.
A presto Luca col tuo prossimo libro, torna col tuo solito stile di scrittura !!! (e senza marche).


Trama
Torino, 1987. Vincenzo, per gli amici Vince, aspirante paninaro e aspirante diciassettenne, è innamorato di Caterina, detta Cate, la sua compagna di banco di terza liceo, che invece si innamora di tutti tranne che di lui. Senza rendersene conto, lei lo fa soffrire chiedendogli di continuo consigli amorosi sotto gli occhi perplessi di Spagna, la dark della scuola, capelli neri e lingua pungente. In classe Vince, Cate e Spagna vengono chiamati "Tre cuori in affitto", come il terzetto inseparabile della loro sit-com preferita. L'equilibrio di questo allegro trio viene stravolto, in pieno anno scolastico, dall'arrivo di Romeo Fioravanti, bello, viziato e un po' arrogante, che è stato già bocciato un anno e rischia di perderne un altro. Romeo sta per compiere diciotto anni, incarna il cliché degli anni Ottanta e crede di sapere tutto solo perché è di buona famiglia. Ma Vince e Cate, senza volerlo, metteranno in discussione le sue certezze. A vigilare su di loro ci sarà sempre Betty Bottone, l'appassionata insegnante di italiano, che li sgrida in francese e fa esercizi di danza moderna mentre spiega Dante. Anche lei cadrà nella trappola dell'adolescenza e inizierà un viaggio per il quale nessuno ti prepara mai abbastanza: quello dell'amore imprevisto, che fa battere il cuore anche quando "non dovrebbe". In un liceo statale dove si incontrano i ricchi della collina e i meno privilegiati della periferia torinese, Vince, Cate, Romeo e Spagna partiranno per un viaggio alla scoperta di se stessi senza avere a disposizione un computer o uno smartphone che gli indichi la via, chiedendo, andando a sbattere, scrivendosi bigliettini e pregando un telefono fisso perché suoni quando sono a casa. E, soprattutto, capendo quanto sia importante non avere paura delle proprie debolezze.

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