Il libro del giorno - "Le braci"

Ciao carissimi lettori e lettrici,
voglio consigliarvi un libro che deve esserci assolutamente nelle vostre librerie, un romanzo spettacolare che ho letto tre volte ed ogni volta sono rimasto entusiasta sia per la storia che per la scrittura ipnotica. Stupendo e, proprio per questo motivo, deve essere presente anche sul mio blog. Pensate che ha già superato la 38a edizione.

“Le braci”
Di Sándor Márai
Editore: Adelphi
Pagine: 181
Prezzo: euro 10,00
Uscito in tascabile il 2 aprile 2004
Uscito in prima edizione nel 1998

Trama
Dopo quarantun anni due uomini, che da giovani sono stati inseparabili, tornano a incontrarsi in un castello ai piedi dei Carpazi. Uno ha passato quei decenni in Estremo Oriente, l’altro non si è mosso dalla sua proprietà. Ma entrambi hanno vissuto in attesa di quel momento. Null’altro contava, per loro. Perché condividono un segreto che possiede una forza singolare. Tutto converge verso un «duello senza spade» – e ben più crudele. Tra loro, nell’ombra, il fantasma di una donna. E il lettore sente la tensione salire, riga dopo riga, fino all’insostenibile.

«...un libro straordinario per grandezza d'ispirazione e intensità di stile, da mettere accanto ai pochi libri bellissimi della sua epoca».


Sándor Márai, scrittore, poeta e giornalista ungherese. Nato nell’odierna Kosice, in Slovacchia (allora parte dell’Impero austro-ungarico), divenne collaboratore della «Frankfurter Zeitung». Nel 1928 si trasferì a Budapest dove, nel corso del ventennio successivo, pubblicò numerosi romanzi in lingua ungherese (I ribelli, 1930; Le confessioni di un borghese, 1934; Divorzio a Buda, 1935; L’eredità di Eszter, 1939; La recita di Bolzano, 1940; Le braci, 1942) che si soffermano, con prosa musicale, a indagare le pieghe più intime di personaggi che incarnano il malinconico disfacimento della mitteleuropa. Benché premiate dal successo, le sue opere vennero bollate come «realismo borghese» dall’intellighenzia del nuovo regime comunista: nel ’48 Márai fu costretto a lasciare l’Ungheria per stabilirsi – dopo brevi soggiorni in Svizzera e in Italia – negli Stati Uniti. D’indole schiva e solitaria, continuò a scrivere nella sua lingua madre circondato dall’indifferenza, sempre più emarginato.
Una serie di drammi condusse lo scrittore sulla via dell’isolamento. La morte per cancro della moglie e il successivo decesso del figlio segnarono la caduta in un profondo stato di depressione. Màrai si tolse la vita con un colpo di rivoltella, le sue ceneri furono disperse nel Pacifico.
La sua produzione, a lungo ignorata o negletta, a partire dalla prima metà degli anni ’90 ha conosciuto uno straordinario successo, prima in Francia e poi nel resto dell’Europa.



(Fonte biografia Enciclopedia della Letteratura Garzanti 2007)

Commenti

  1. Risposte
    1. Bravissima , ottima decisione. Inoltre ora che ci sono gli sconti del 25% sugli Adelphi hai un motivo in più per comprarlo e leggerlo !

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  2. Mi è piaciuto ma senza grande entusiasmo...non avevo capito il motivo di tanto ascendente della donna sui due uomini. E l'avvicinamento amoroso tra i due da giovani..uno spunto buttato lì e poi abbandonato senza motivo...Bello, ma mi ha lasciato troppi punti interrogativi.
    Salvo

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    Risposte
    1. Prova rileggerlo, io l'ho letto più volte e ogni lettura mi porta a scoprire nuovi passaggi interessanti!

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