Il libro del giorno - 3 gennaio 2018
Ciao e
bentornati
Oggi come
libro del giorno ve ne propongo uno che amo davvero molto, uno che mi ha fatto
sorridere durante tutta la lettura e che vi consiglio se avete voglia di
divertirvi e trascorrere qualche ora di piacevole relax e di svago. Promosso a
pieni voti.
Se l'avete già letto fatemi sapere, nei commenti, il vostro parere.
Di Patrick
Dennis
Editore: Adelphi
Pagine: 380
Prezzo:
19,50
Uscito il 17
giugno 2009
Trama
Immaginate
di essere un ragazzino di undici anni nell’America degli anni Venti. Immaginate
che vostro padre vi dica che, in caso di sua morte, vi capiterà la peggiore
delle disgrazie possibili, essere affidati a vostra zia – che non conoscete.
Immaginate che vostro padre – quel ricco, freddo bacchettone di vostro padre –
poco dopo effettivamente muoia, nello spogliatoio del suo golf club. Immaginate
di venire spedito a New York, di suonare all’indirizzo che la vostra balia ha
con sé, e di vedervi aprire la porta da una gran dama leggermente equivoca, e
soprattutto giapponese. Ancora, immaginate che la gran dama vi dica «Ma
Patrick, caro, sono tua zia Mame!», e di scoprire così che il vostro tutore è
una donna che cambia scene e costumi della sua vita a seconda delle mode che
regolarmente anticipa. A quel punto avete solo due scelte, o fuggire in cerca
di tutori più accettabili, o affidarvi al personaggio più eccentrico, vitale e
indimenticabile che uno scrittore moderno abbia concepito, e attraversare
insieme a lei l’America dei tre decenni successivi in un foxtrot ilare e turbinoso
di feste, amori, avventure, colpi di fortuna, cadute in disgrazia che non dà
respiro – o dà solo il tempo, alla fine di ogni capitolo, di saltare
virtualmente al collo di zia Mame e ringraziarla per il divertimento. Per
fortuna sua, e dei lettori, Patrick sceglie la seconda opzione. Di cui questo
libro tuttora leggendario (e definito in molti modi, ad esempio come la
risposta americana a Mary Poppins) è la lunga storia – una delle poche in cui
chi l’ha letta, vedendo la protagonista partire per un nuovo viaggio, abbia la
disperante sensazione di vedersi allontanare la parte più lieve, libera e
felice di sé.
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