Intervista all'autore: Davide Pappalardo
Ciao a tutti
con grande gioia pubblico
la seconda intervista all'autore, questa volta a rispondere alle mie domande è
Davide Pappalardo che ha gentilmente accettato. Vi consiglio di leggerla perché le sue risposte sono davvero molto interessanti.
Davide Pappalardo è nato nel
1976. Da sempre è appassionato di storiacce di bulli, pupe, pistole e delitti.
Nel 2015 ha
pubblicato il suo primo romanzo, “Milano Pastis” (Nerocromo), e la raccolta di
racconti “La Versione di Mitridate” (Zona Contemporanea). Nel 2016 ha pubblicato con
grande successo "Buonasera (signorina)" (Eclissi editore) del quale
potete leggere la mia recensione qui nel blog.
Ha ottenuto il Primo Premio
Nero Digitale al Garfagnana in giallo.
1 - Hai un autore a cui ti
ispiri?
Ho moltissimi autori che mi
piacciono. Faccio un elenco con i primi cinque nomi che mi saltano in mente
mischiando generi e periodi: Sciascia, Izzo, Fante, Chandler, Ellroy.
2 – Nel tuo libro si nota, a
mio parere, una grande attenzione ai particolari (complimenti !!!) : quanto
tempo ci hai messo a scriverlo?
Ho impiegato circa un anno
per completarlo. La prima fase è stata fulminante. Ho scritto l’impianto
iniziale in quattro giorni. Poi l’ho lasciato sedimentare e quindi ho fatto un
lavoro certosino per limare parti, aggiungerne altre, dare coerenza a tutto. Mi
ha aiutato molto il lavoro di ricerca e documentazione sulla mala degli anni
’60 e ‘70, fatta in precedenza per il primo romanzo, Milano Pastis.
3 -Come è nata l'ispirazione
per scrivere il tuo libro?
Mi ricollego alla risposta
precedente. Nel 2015 ho scritto Milano Pastis, un romanzo che parla di un fatto
realmente accaduto, la rapina di Via Monte Napoleone del 1964. Pur scrivendo un
romanzo diverso e non necessariamente collegato al primo, mi è venuto spontaneo
continuare a trattare temi con cui ero ormai in confidenza.
4 – In quale momento della
giornata scrivi di solito?
Ho un paio di pomeriggi
liberi durante la settimana. Se non mi dedico a promozioni e presentazioni,
riesco a ritagliare qualche scorcio del mio tempo quando sono solo soletto, col
pc acceso e la vista sulla strada affollata.
5- C’è una curiosità o un
aneddoto che vuoi raccontare ai lettori circa il libro?
I personaggi sono di
fantasia ma ho ripreso il nomignolo di un gangster del passato che passò
indenne dalle maglie del processo della rapina di via Monte Napoleone: Jo le
Maire. Di Jo si sono perse le tracce negli anni ’70. Oggi dovrebbe avere oltre
novant’anni. Io lo ritenevo morto ma c’è chi sostiene che possa ancora essere
in vita e chissà magari prima o poi mi farà una domanda a una delle
presentazioni.
6 – Parlando del tuo libro
cosa ti piace degli anni 70?
Io sono nato negli anni ’70,
precisamente nel ’76. Quindi quel che so lo ho appreso da altri, da libri,
documentari o da altre fonti. Mi affascina il clima di quegli anni, certamente
turbolento ma anche di grande fermento sociale, politico e culturale, basti
pensare alle lotte e alle conquiste di quegli anni o ancora alla musica di quel
periodo, potentissima ancora oggi.
7 – Hai trovato qualche
difficoltà durante la stesura del libro e in seguito per pubblicarlo?
La stesura è filata liscia.
Nessun problema. E anche per la pubblicazione non ho riscontrato difficoltà. Ho
fatto centro al primo colpo, inviando il “manoscritto” alla casa editrice
Eclissi. Ci siamo piaciuti e abbiamo firmato il contratto.
8 – Se dovessi fare del tuo
libro un film quale attore sceglieresti come protagonista?
Bella domanda. Lo so che non
c’entra molto ma mi piacerebbe Al Pacino, stile Serpico o dall’altra parte
della barricata stile Carlito’s Way. Oppure, cambiando parecchio e visto che il
protagonista del mio libro è tipo un vecchio zio di Coliandro, punterei su
Giampaolo Morelli. Al adesso ha qualche annetto sul groppone e Morelli
necessita di una trasformazione anni ‘70, quindi diciamo che un fritto misto
fra i due andrebbe bene.
9 - Il tuo libro noir
preferito?
Ne ho tanti ma direi
Posizione di tiro di Manchette, impeccabile, lineare, pulito e potente.
10 - Dopo tre libri gialli
pensi di continuare su questo genere o ti piacerebbe cambiare?
Non so, a me piace la trama
condita di misteri ma potrei cambiare. In ogni caso quando scrivo io mischio i
generi. Buonasera (signorina) non è un giallo classico, c’è il caso da
risolvere ma ci sono anche introspezione, ironia, azione, storie d’amore per
quanto nere.
11 – Un romanzo preferito
sia classico che moderno?
Non so se possa essere
definito un classico ma Niente di nuovo sul fronte Occidentale che narra senza
retorica gli orrori della guerra è senza dubbio tra i libri che mi hanno
colpito di più e poi la Trilogia della Città di K di Agota Kristof sul tema dell’erranza,
raccontato in maniera superba.
12 – Che libri leggi di
solito?
Mi piace variare e leggere
anche due-tre libri contemporaneamente. Oggi sul mio comodino ci sono Il
giocatore di Dostoevskij, un saggio su Caporetto dello storico Alessandro Barbero
e un paio di noir.
13 – Progetti per il futuro?
Un racconto lungo che verrà
pubblicato a breve solo in edizione digitale e senza una parolaccia (mi
ricollego alla tua recensione) e poi rimettermi a scrivere perché sennò mi
concentro troppo sulle promozioni e non pubblico più.
Grazie mille del tempo che mi hai dedicato e delle tue risposte !!!
A presto !!!
Commenti
Posta un commento