Recensione - “Il pranzo della domenica”

“Il pranzo della domenica”
Di Paolo Panzacchi  
Editore: Laurana Editore
Pagine: 219
Prezzo: euro 14,90
Data di uscita: 25 luglio 2018

Un libro molto particolare e diverso nel suo genere che mi ha ammaliato e fatto fare le ore piccole perché non riuscivo a staccarmene, incuriosito dalla vicenda narrata, dai suoi personaggi accattivanti, ognuno con una propria storia personale. Alcuni passaggi li ho trovati forse leggermente prevedibili e scontati ed avrei preferito che non avesse anticipato una particolare scena, ma il resto mi è piaciuto molto facendomi sobbalzare spesso e trasmettendomi quella forte dose di adrenalina che si richiede alle storie di questo genere. Inoltre le vicende familiari che trovo siano sempre molto interessanti e che attirano i lettori, hanno un loro fascino, stimolano la lettura e la curiosità. I personaggi sono quasi tutti ben descritti ed interessanti ed ognuno regala, con la propria presenza, un qualcosa in più alla vicenda. E’ un giallo atipico, ma non posso anticiparvi nulla per non rovinarvi la lettura, ma ve lo consiglio perché ho apprezzato il fatto che di “buonismo” non ne troviamo neppure l’ombra, tutto, infatti, scorre in modo molto autentico, schietto e con una dose di crudeltà che donano alla vicenda quella carica e quella marcia in più. Un libro che si discosta da molti altri di questo genere, anche se ovviamente il sangue e i colpi di scena non mancano, anzi spesso i sussulti che ci provoca sono parecchi e proprio per questo mi è piaciuto. I misteri che nascondono i vari personaggi regalano quella giusta dose di curiosità e provocano grande interesse verso la vicenda familiare. Nella storia vengono trattati anche argomenti molto forti e seri che aumentano la tensione. Lo stile narrativo di Paolo Panzacchi mi è piaciuto perché è assai avvincente, colpisce con il suo interessante ritmo e ha un’ottima capacità nel creare tensione, angoscia, apprensione grazie a scene forti e toccanti, inoltre ho apprezzato davvero molto la sua bravura nel descrivere gli avvenimenti: sa dosare le parole ed utilizzare quelle più giuste che permettono perfettamente di immaginare le scene narrate e persino le sensazioni che provano i vari personaggi. Mentre scrivo ciò sento il mio cuore battere forte perché mi tornano alla mente alcuni passaggi che mi hanno colpito parecchio e regalato quella adrenalina che adoro in libri di questo genere.  Gli ultimi capitoli sono davvero ben scritti e spettacolari.

Vi lascio qui sotto un passaggio del libro:

“La paura è figlia di ciò che non si conosce, di quel qualcosa che non vogliamo sia reale, del quale non possiamo controllare le evoluzioni. Il terrore puro è il sudore ghiacciato che solca la nuca, è il brivido che ci fa gelare anche l’ultima goccia di sangue che consegneremo al nostro carnefice. L’orrore è la deformazione  del volto dovuta all’ignoto divenuto noto nella peggior forma che potesse assumere”


Trama
Un mercenario, un'azienda in crisi, un colosso industriale cinese e la tranquillità della famiglia Arienti che sta per essere sconvolta da qualcosa di inatteso, un torbido segreto, oscuro, che per anni ha covato sotto la cenere e che ora, con una forza che solo l'odio può aver così a lungo alimentato, riemergerà obbligando tutti a fare i conti con le proprie bugie. "Il pranzo della domenica" è un noir tenebroso e insieme adrenalinico che indaga i rapporti familiari, perché tutte le famiglie, anche quelle più perfette, hanno dei segreti da nascondere.

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