Recensione - “Alice e altre storie”
“Alice e
altre storie”
Di
Gabriella La Rovere
Editore: Augh!
Pagine: 108Editore: Augh!
Prezzo:
euro 12,00
Data di
uscita: 25 maggio 2018
“Alice e
altre storie”, come si intuisce, è un libro di racconti e devo ammettere che me
lo sono gustato con calma per assaporarli al meglio tutti e tredici. Infatti
ognuno di queste storie trasmette molte emozioni e tante sensazioni. Sono
racconti di vita, di persone normali e delle loro esistenze a volte assai
difficili e complicate. Devo ammettere che alcuni sono emotivamente molto
toccanti e fanno davvero commuovere, tra questi consiglio assolutamente quello
che porta il titolo del libro. Io l’ho trovato davvero stupendo e di una
intensità pazzesca. Non sono racconti facili da leggere perché risvegliano i
noi forti emozioni e si percepiscono, a volte, le sofferenze e le difficoltà dei
protagonisti delle 13 storie, inoltre molte di queste sono
davvero istruttive ed illuminanti, ci mostrano le vicende vissute e i problemi
davvero in modo reale, schietto ed onesto.
Solo
pochissimi di questi racconti non mi hanno particolarmente colpito, infatti per
la maggior parte li ho trovati appassionanti. Quando si tratta di storie di
vita è quasi impossibile restare impassibili, perché almeno una delle vicende
narrate sicuramente ci riguarda personalmente o conosciamo amici o parenti che
ci sono passati, che hanno dovuto affrontare le situazioni dei protagonisti.
I temi che
vengono affrontati sono, infatti, vari e molto importanti, toccano le corde del
cuore e della sensibilità umana anche di coloro che cercano di non farsi
coinvolgere restando granitici, sono convinto che almeno uno di questi racconti
riuscirà a scalfire un pochino il cuore di tutti.
Gabriella
La Rovere, infatti, con la sua penna molto limpida, scorrevole ed incisiva
arriva al lettore, provocandogli e regalandogli forti emozioni, sa scegliere le
parole più adatte ad ogni singola situazione.
A mio
avviso, questo è uno di quei libri da
leggere non soltanto una volta, ma almeno un paio per cogliere al meglio la profondità
delle vicende narrate, la sofferenza di alcuni protagonisti, le speranze di
altri, i sogni e i desideri di altri ancora.
“Alice e
altre storie” mi sento di consigliarlo, ma va letto, secondo me con calma,
magari un racconto al giorno, per farsi coinvolgere al meglio dalle parole
dell’autrice. Credo inoltre che non tutti i racconti vi colpiranno in eguale
misura, almeno a me è accaduto così, come infatti ho scritto sopra, alcuni non
mi hanno convinto del tutto, ma la maggior parte di essi hanno lasciato un
forte segno dentro di me.
Qui sotto
vi riporto un passaggio di uno dei 13 racconti
“E’ vero che
ho rubato quei fiori. Ogni mattina ho portato qualcosa a mia moglie e oggi è il
nostro anniversario di matrimonio, per questo stavo cercando dei fiori
particolari che potessero farle piacere”. Nella stanza cala il silenzio; Agnese
ha gli occhi lucidi, si sente in colpa per aver nuovamente interrotto questa
unione di anime; il vigile guarda Gilberto, sa che deve chiamare il direttore
del manicomio per farlo venire a prendere. Rimane pensieroso per un po’, poi
decide di portare l’uomo al cimitero per un ultimo saluto”
Trama
Tredici
racconti che si muovono su un asse temporale variegato, dal secondo dopoguerra
ai giorni nostri. Spaccati di vita vissuta accomunati dall'irriducibile
determinazione, da parte dei protagonisti, di far trionfare il concetto di
dignità di fronte alle dure prove che affrontano nelle rispettive esistenze, e
dalla loro volontà di elevarsi di fronte a un destino apparentemente avverso.
C'è la protagonista di "Alice", che analizza con lucidità il limbo
dei tso nei quali è risucchiata da anni, complice una società pazza per
davvero; si passa per storie che rievocano la difficile rinascita postbellica
italiana ("La statua" e "Dignità"), arrivando poi a
raccontare i sogni di gloria di un ragazzino affascinato dal cinema ("Il
cinematografo"). "I fiori che non colsi", "Mare
aperto" e "Il testamento" sono invece tra i racconti che
trattano, senza filtri o edulcorazioni, il tema della disabilità, inducendo a
riflettere sul confine che determina l'umanità e l'insensibilità di coloro che
si approcciano a questo universo.
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