Intervista all'autore: Tatiana Servedio
Buongiorno
a tutti,
Servedio
Tatiana, nata a Lecco il 29 gennaio 1978 da padre pugliese e madre autoctona,
genitori molto giovani e di indole moderna. Infanzia felice, divisa tra due
mondi opposti, la famiglia della madre, benestante e rigida, la famiglia del
padre, traferita al nord da diversi anni, ma orgogliosamente aggrappata alle
tradizioni tipiche della loro terra, la Puglia.
Vi propongo
l’intervista a Tatiana Servedio autrice dell’incantevole libro “Passetti di
seta” che vi consiglio. La recensione la trovate qui all’interno del blog.

Ha due
sorelle, Sara cinque anni più piccola ed Elisa, quindici anni più piccola, da
lei considerata quasi una figlia.
Diplomata
in lingue presso il Liceo Linguistico G. Bertacchi di Lecco, si iscrive a
giurisprudenza, ma dopo un anno e qualche esame, abbandona. Segue una
specializzazione in marketing con un corso post-diploma presso La Fondazione
Enaip di Lecco.
Dopo nove
anni di fidanzamento sposa Stefano il 21 giugno del 2003 e si stabiliscono a
Valmadrera, graziosa cittadina tra lago e montagne a pochi chilometri da Lecco.
Negli anni
successiva diventa mamma di due bellissime bambine, Melissa e Maia, oggi
tredici e dieci anni e padrona di un’adorabile cagnolina, Mia.
Lavora da
diversi anni come impiegata part-time presso un corriere, per scelta vuole
dedicare la maggior parte del suo tempo crescendo le sue figlie.
Da sempre
appassionata di libri, di qualunque genere, in particolar modo adora Jane
Austen.
Ha
desiderato per molto tempo scrivere qualcosa, ma ha sempre avuto paura di
provarci. L’autocensura è stata la sua peggior nemica. Proprio a lei dedica la
sua prima poesia a febbraio del 2017.
Negli
ultimi tempi, dopo aver ascoltato e riascoltato i racconti di suo suocero
relativi alla sua infanzia e al mondo delle filandaie e dopo aver visitato il
Museo Civico della Seta Abegg di Garlate, comincia a sviluppare l’idea di
scrivere qualcosa che riguardi la storia delle filande nel suo paese,
Valmadrera
A gennaio
dell’anno scorso ho fatto 40 anni e mi sono ripromessa di realizzare almeno 3
dei miei desideri. 1 era andare al concerto di Jovanotti (fatto .
spettacolare!), 2 andare a visitare Bari, città natale di mio padre (in
compimento), 3 scrivere un romanzo (ecco come nasce Passetti di seta). Il fatto
poi di aver ascoltato mio suocero spesso raccontare della sua infanzia (è nato
nel 1938) e di voler che le mie figlie e in generale i giovani di oggi
immagazzinassero queste informazioni e ne facessero tesoro ha fatto il resto.
Ho scritto
il romanzo in tre mesi, ho iniziato il 1 marzo e l’ho iscritto (con un unica
revisione) il 31 maggio al concorso
internazionale Salvatore Quasimodo dove ha vinto una menzione al merito. Ci
sono voluti poi altri 3 mesi per una correzione definitiva. Tieni presente che
io scrivo/correggo dalle 21 in
poi perché di giorno lavoro part-time e ho due figlie.
2 – Un pregio ed un difetto di Lalla e di Livia?
Lalla è
passionale, ma troppo impulsiva
Livia è
riflessiva, ma troppo ingenua
3 – Mi descriveresti il tuo libro con tre
aggettivi?
Romantico,
sociale e pulito
4 – Hai trovato
difficoltà raccontare le due storie alternate e come hai fatto ?
Assolutamente
no, è nato tutto spontaneo. Quando ho cominciato a scrivere il 1994 ho capito
che nello stesso posto ma anni prima qualcosa di simile (una storia d’amore tra
adolescenti) poteva esser successo, ma ovviamente con dinamiche nettamente
differenti.
Era molto
importante per me evidenziare tanto le similitudini quanto le differenze
dell’evolversi delle due storie d’amore. Volevo fosse chiaro che non c’è epoca
per amare, ma ogni epoca ha amato a modo suo.
5 –Come mai la decisione di ambientare in un
setificio?
Per una
serie di coincidenza
Dove vivo
io tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900 l’allevamento di bachi era
molto diffuso e quasi tutte le donne erano impiegate in filande o filatoi
Un annetto
prima di scrivere il romanzo ho visitato il museo della seta Abegg che si trova
in un paese qui vicino e sono rimasta affascinata da tutto quello che ho visto
e sentito
La storia
del 1994 prende spunto dalla storia d’amore tra me e mio marito, nata per
l’appunto in una palestra che si trovava all’interno di una filanda dismessa.
Molti dei
racconti di mio suocero avevano come protagonista la filanda perché sua madre
come buona parte delle donne dell’epoca vi lavoravano
6 - Secondo te è
possibile leggere il libro nel seguente modo: prima la parte della storia di
Lalla e poi quella di Livia
Personalmente
credo di no, è stato scritto giorno per giorno alternando le epoche e cercando
di creare parallelismi che andrebbero persi se si leggesse il romanzo un’epoca
alla volta, ma sinceramente credo anche che un libro è di chi lo compra,
scarica, prende in prestito… pertanto ogni lettore può scegliere la modalità
che crede più consona al suo stile di lettura… perché non esistono solo diversi
stili di scrittura, ma altrettanti di lettura!
7 – Puoi anticiparci
se hai in progetto un altro libro?
A breve
pubblicherò lo spin off di uno dei personaggi secondari di Passetti di seta, è
la storia di Lina, una delle filandaie che in Passetti vive una situazione
particolarmente difficile. Racconterò tutta la sua vita, partendo dal giorno
della sua nascita già di per se complicata, terminando con ciò che le è
successo dopo Passetti di seta.
In stesura
c’è anche il seguito di Passetti di seta che non ha una fine definitiva, ma
lascia in sospeso i lettori che decisamente mi stanno richiedendo il seguito in
tempi brevi.
Ho anche
altri progetti, uno di questi è portare Passetti nelle scuole medie del mio
paese in particolare, ma anche del circondario. Sto prendendo accordi con il
team degli insegnanti che si sono mostrate molto interessate. Un altro è la
pubblicazione di un romanzo a puntate, ma per ora questa è solo un’idea. E poi
chissà… come mi piace ripetere alle mie figlie… chi vivrà… vedrà!
8 – Ci puoi
raccontare, se c’è, un aneddoto sul tuo libro?
Il mio
libro è caratterizzato da tutta una serie di coincidenze, ma quella più clamorosa
riguarda la sua copertina. Il quadro che si trova in copertina è di una grande
artista del nostro territorio Alessandra Canali che non conoscevo prima di
questa avventura. Quando ho deciso di pubblicare il romanzo mi hanno suggerito
di aprire una pagine FB che non avevo perché son per natura anti tecnologica.
Come capita sovente mi comparivano ipotetici nominativi di amici che avrei
potuto aggiungere e tra questi c’era l’icona di questa tale Alessandra Canali.
Questa icona era un quadro di una giovane dall’aria vagamente orientale assorta
nei suoi pensieri, ho subito pensato che quella figura racchiudesse l’anima
delle tre donne protagoniste di questo romanzo, Livia e la sua delicatezza,
Lalla e la sua gioventù e la Filanda per me personificata nell’imperatrice
cinese Lei-Tsu, colei alla quale si fa risalire l’origine della seta e che è la
protagonista della favola che si trova nel libro intitolata per l’appunto
Passetti di seta. Provai a chiedere l’amicizia di questa pittrice e scoprii che
oltre a vivere a 500 mt da casa mia era anche amica di mia cugina (x questo mi
compariva su FB). Scoprii che il nome del quadro era Giappone e che pochi mesi
prima era stato selezionato per essere esposto al Louvre di Parigi (esposto a
ottobre 2017). Scoprii inoltre che il soprannome di questa pittrice era Lalla e
che aveva un particolare amore per tutto ciò che era orientale. Quando le
chiesi se potevo usare il suo quadro come copertina acconsentì senza sapere se
fossi brava a scrivere senza nemmeno
voler leggere libro, mi disse che si fidava a pelle. Oggi Alessandra è
diventata un’amica, ha esposto durante le mie presentazioni i suoi meravigliosi
quadri e mi sostiene quasi mi conoscesse da anni piuttosto che da pochi mesi. È
il mio angelo custode e non potrei più farne a meno. Dimmi tu se questa è coincidenza o destino…
9 – Com'è nata la tua
passione per la scrittura e quali sono le altre tue passioni?
La mia
prima e vera passione è la lettura, non c’è giorno in cui io non legga qualche
pagine, è quasi una dipendenza, posso leggere quasi qualsiasi cosa a necessità,
se posso scegliere invece sono più selettiva. Da quando scrivo leggo molto meno
perché il tempo a mia disposizione è poco. Ho cominciato a scrivere fin da
piccola dei pensieri, delle poesie, di ringraziamenti e similari e ho sempre
notato che non potevo scriverli a comando ma dovevo essere ispirata. Un bel
giorno quella stessa ispirazione mosse le mie dita e nacque Passetti di seta.
Amo inoltre
cucinare, in particolare dolci e adoro il mare. Amo la famiglia - la famiglia
Servedio/Dell’Oro - e festeggiare in loro compagnia qualsiasi evento o anche il
nulla, purché si possa stare tutti insieme.
10– Quali sono i tuoi
autori e libri preferiti: puoi citarmene un paio?
Nasco e
morirò seguace di Jane Austen, il romanzo che preferisco è Orgoglio e
Pregiudizio, ma li ho letti e riletti tutti quanto. Nel tentativo di
omaggiarla, sebbene non ne sia all’altezza, ho scelto di citare ripetutamente
Orgoglio e Pregiudizio nel mio romanzo. Per me Miss Austen è un modello, amo la
sua ironia e il suo modo indiretto di far giungere a conclusioni ovvie. Amo
come gioca con i personaggi infilandoli in situazioni assurde e amo che
descriva il suo tempo per quello che era e non per quello che avrebbe voluto
che fosse.
Amo molto anche
Lucinda Riley e i suoi parallelismi tra epoche distanti e da poco ho iniziato
ad apprezzare i libri di P. D. James che ho trovato intriganti, ma soprattutto
adoro il suo modo di scrivere.
11 – Infine una
curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
Per le
vacanze estive mi sono comprata Nord e Sud della Gaskell che non avevo mai letto e una nuova edizione
di Orgoglio e Pregiudizio, ormai sono a quota 10!
Grazie per le tue interessanti risposte
A presto!
Gabrio
Gabrio
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