Intervista all'autore: Luigi Alessandro Spina
Care
lettrici e cari lettori,
Gabrio
l’intervista
di questa settimana è dedicata a Luigi Alessandro Spina ed al suo intenso libro “Storia di un viaggio straordinario” di cui vi invito a leggere la mia
recensione prima delle domande e risposte qui sotto.


Luigi
Alessandro Spina (1979) è nato e vive a Roma.
Ha
autopubblicato due libri: Una verità incompleta (2009) e L'omertà del
forestiero (2011), semifinalista al concorso Feltrinelli-Ilmioesordio 2013.
Storia di
un viaggio straordinario (2018) è il terzo romanzo: la storia è ambientata
prevalentemente in Argentina, in luoghi visitati durante un viaggio zaino in
spalla fatto nel 2014. Per interessi personali ha studiato, in passato, le
situazioni politiche e sociali del continente sudamericano e in particolare
dell'Argentina.
L’idea è
nata in seguito a un viaggio zaino in spalla in Sudamerica, attraverso tre
diversi stati, per lo più in Argentina. Si era fissato un punto di partenza
Buenos Aires e un punto di arrivo Rio de Janeiro, ma l’itinerario è stato
deciso giorno per giorno. Al ritorno in Italia avevo con me immagini di luoghi
e sensazioni così vive da costruire una storia.
2 – Che
sensazioni hai provato mentre lo scrivevi?
Uso il
termine divertito per descrivere la sensazione più forte che ho provato mentre
intraprendevo questo viaggio insieme a Samuele. E per quanto fossi l’artefice
del suo cammino, ero curioso di sapere come sarebbe andata a finire.
3 – Cosa ti
appassiona dell’Argentina? In che modo ti ha conquistato?
La mia
passione per il Sudamerica risale ai tempi dell’università, quando con alcuni
amici ci riunivamo a discutere dello stato sociale e politico dei singoli
continenti latino americani. Ricordo che mia sorella ci chiamava la setta dei poeti
estinti, dal film l’Attimo Fuggente. Avevamo l’idea di accrescere la nostra
cultura attraverso lo scambio d’informazioni, la lettura di poesie, la visione
di film. Passione proseguita con la letteratura sudamericana e tre viaggi
meravigliosi tra Argentina, Brasile, Uruguay.
4 –.Ci
indicheresti tre pregi e tre difetti dell’Argentina e della sua gente?
Non sono in
grado di individuare pregi e difetti di un popolo e della sua nazione a
distanza, né con la mia breve esperienza diretta di viaggio. Ragionerei
unicamente per stereotipi e non è nella mia natura. Ho visto molte similarità
con noi italiani su alcune abitudini e comportamenti, ma ripeto sarei piuttosto
approssimativo nel giudicare senza aver vissuto luoghi e persone il tempo
necessario per farmi un’idea più chiara, per quanto sempre relativa alla nostra
soggettività.
5 – Se tu
avessi una tua personale busta giallo ocra, cosa potrebbe contenere o cosa
vorresti trovarci?
Un
percorso, un itinerario di viaggio che mi porti a scoprire la serenità completa
dell’anima. Una ricetta utopica, un desiderio irrealizzabile.
6 - Ci puoi raccontare, se c’è, un aneddoto sul
tuo libro?
Una
curiosità extra libro che riguarda la mia compagna di viaggio di allora, adesso
mia moglie. La riserva naturale che descrivo nel libro è il luogo in cui le ho
chiesto di continuare la nostra storia con un passo importante. Le ho fatto la
proposta vecchio stile, inginocchiandomi, nel silenzio più totale, a cento
metri dalla riva della laguna dove sonnecchiavano piccoli e grandi jacarè.
7 – Il
lettore può interpretare la storia secondo il suo vissuto, ma una cosa, un
messaggio che vorresti trasmettergli in particolare?
Molti
autori ritengono che la scrittura sia legata essenzialmente a vissuti di
sofferenza e spesso i messaggi sono orientati all’accettazione passiva della
realtà. Ho voluto costruire una storia su uno spirito diverso, l’idea che
spostando il nostro punto di vista sulle condizioni e le vicende quotidiane è
possibile vedere del positivo. L’avanzare dell’età offusca la bellezza che c’è
intorno a noi, con problemi a volte di poco conto che tendono a ingrandirsi
oltremisura. E’ necessario mantenere il contatto col nostro io bambino e
divertirsi un po’ di più.
8 – Oltre
alla scrittura quali sono le altre tue passioni?
Potrei
rispondere la musica, i viaggi e ovviamente la lettura. Ma oggi più che mai
rispondo con il “crescere mia figlia”. Osservare ogni suo piccolo cambiamento
giorno per giorno, il miracolo della vita, l’affetto incondizionato di una
minuta meraviglia che dipende unicamente da te e che cerca il suo punto di
riferimento. A lei è dedicato il libro, lei mi ha fatto cambiare punto di
vista.
9 - Quali sono i tuoi autori e libri preferiti:
puoi citarmene un paio?
Il termine
preferito cerco di non utilizzarlo mai, poiché è relativo a tanti fattori,
soprattutto al nostro personale momento storico. Sicuramente vi sono autori che
rimangono nel cuore, tra cui Pasolini, Saramago, Terzani, per citarne alcuni.
Medesimo discorso per i libri da Una vita violenta a Furore. Da Shantaram a
Un’indovino mi disse. I primi che mi vengono in mente.
10 -
Sperando in un altro tuo libro. ti chiedo se puoi anticiparci qualcosa circa i
tuoi progetti per il futuro?
Per me
scrivere è un’esigenza, una necessità. I tempi dell’editoria sono lunghissimi
da quando finisci un manoscritto, l’editing, la pubblicazione. In questo
momento sto scrivendo tanto e non sono al passo con questi ritmi, positivamente
parlando. Una quarta storia è in corso di valutazione, ne sto scrivendo una quinta.
E ho già una mezza idea su una sesta…
11 - Infine
una curiosità: qual è stato il tuo ultimo libro che hai comprato e/o letto?
In questo
momento sto leggendo “Hanno tutti ragione” di Sorrentino. Compro molti libri,
molte volte in blocco, in attesa che uno di loro mi scelga per essere letto.
Per fortuna il mondo è pieno di libri “ancora da leggere”.
Grazie per le tue risposte !!!!
A presto
Gabrio
Commenti
Posta un commento