Recensione - “The long way. Il lungo viaggio”


“The long way. Il lungo viaggio” 
Di Becky Chambers
Editore: Fanucci
Pagine: 416
Prezzo: euro 16,90
Uscito il 17 gennaio 2018

Si parte, ebbene si eccoci pronti per un lungo viaggio. Quello di questo libro non è un classico viaggio fatto di relax e di svago, ma qualcosa di molto diverso, più ardimentoso ed inoltre effettuato con un mezzo particolare : una navicella. Tutto ciò rende questa lettura, secondo me, molto particolare e con una forte dose di adrenalina. Ci permette, infatti di entrare in contatto con un mondo a noi non consono, ma che ci potrebbe piacevolmente sorprendere.
Pur essendo un libro di fantascienza, ha molto di reale e di interessante per tutti.
Infatti i personaggi li ho trovati ben delineati ed ho apprezzato tanto i dialoghi che hanno reso la lettura ancora più piacevole senza appesantirla.
Predomina ovviamente la fantasia che permette di svagarci piacevolmente, aggiungendo, però anche qualche fremito durante i capitoli. Ampio spazio, come si può intuire, è dato alla tecnologia, perciò chi è appassionato di questo genere troverà molte pagine di suo gradimento.
Inoltre, entrando nella storia e facendoci coinvolgere da essa, ci si può emozionarsi molto per le scoperte avvincenti con cui si viene a contatto.
L’equipaggio è davvero ben assortito e assai particolare, farete presto la loro conoscenza quando salirete a bordo e credo che qualcuno di loro non lo dimenticherete facilmente. A loro si aggiunge Rosemary l’archivista umana. Dovranno cercare di affrontare le particolari situazioni che sono previste in un viaggio del genere compresa l’organizzazione e la vita in comune. Impareranno a convivere e a conoscersi tra antipatie e simpatie reciproche che creerà un certo movimento.
Il viaggio che compiono è ricco di colpi di scena e di momenti molto particolari anche di apprensione, alcuni di tensione misti ad inquietudine che tengono, chi legge, con il fiato sospeso.
Becky Chambers, l’autrice, è brava a mantenere viva l’attenzione nel lettore, ad usare le parole più adatte creando un romanzo di fantascienza che, a mio parere, risulta moderno, avvincente, mai banale e, diverso da molti altri, grazie anche a descrizioni ben dettagliate che ci permettono di immaginare meglio le varie scene e i personaggi.
Nonostante tutte le difficoltà e problemi, è un libro che cerca di trasferire comunque al lettore un pò  di positività e di ottimismo. E’ presente, ogni tanto, una terminologia particolare consona all’argomento quindi, ovviamente. occorre essere portati per questo genere narrativo ed amarlo un po’ perché, solo se si è predisposti a  farsi affascinare da questo particolare mondo, ci si appassionerà a “Il lungo viaggio”.


Trama
Quando Rosemary Harper si unisce all'equipaggio della navicella Wayfarer non ha grandi aspettative: questa è stata costruita per creare tunnel spaziali che consentano il passaggio immediato da un capo all'altro della galassia. Tutto ciò che desidera è trovare un posto tranquillo, da poter chiamare ''casa'', e avventurarsi verso angoli lontani e inesplorati, lasciando su Marte il suo passato travagliato e doloroso. Da quel lungo viaggio, invece, Rosemary otterrà molto di più... A bordo della Wayfarer la vita è proprio come se l'aspettava, più o meno pacifica anche se caotica, e conoscere i membri dell'equipaggio, composto sia da umani che da intelligenze artificiali, si rivela un'avventura interessante. Ma soprattutto, per la prima volta nella sua esistenza, Rosemary ha la possibilità di esplorare la galassia e confrontarsi con una moltitudine di culture e specie differenti, capaci nonostante tutto di convivere. E queste scoperte la porteranno a capire il vero valore della famiglia e dell'amore perché a volte il proprio posto è nello spazio aperto, buio e illimitato.

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